Cronache

Oltre sette italiani su 10 hanno fiducia nei vaccini. Ma sconforta il grande caos nella comunicazione

Cresce il consenso alla cura nonostante AstraZeneca. Ma informazioni confuse

Oltre sette italiani su 10 hanno fiducia nei vaccini. Ma sconforta il grande caos nella comunicazione

Il caso AstraZeneca, che in questi giorni ha visto uno Paese dopo l'altro sospendere la somministrazione di dosi in via precauzionale dopo le morti sospette, non sembra turbare la fiducia che gli italiani ripongono nei vaccini. A stabilirlo è una ricerca condotta da Zwan, società specializzata in analisi reputazionali, che sottolinea come, nonostante AstraZeneca sia momentaneamente sul banco degli imputati, il 74,7% degli italiani pensa che i vaccini siano efficaci e non ne mette in dubbio la validità. «La ricerca spiega Zwan si colloca in un contesto non facile per le aziende farmaceutiche mondiali, alle prese con la campagna globale di vaccinazione contro il Covid, con i media che ogni giorno riportano notizie dei ritardi sulla distribuzione delle dosi e i presunti effetti collaterali connessi alla somministrazione». Lo studio evidenzia come il bombardamento mediatico sull'alt al vaccino AstraZeneca, in Europa e non solo, non abbia compromesso la fiducia nella vaccinazione della maggioranza dei cittadini. «A uscirne intaccata, per ora, è solo la reputazione di AstraZeneca, già precaria a causa dei ritardi nelle consegne e per i dati poco chiari sugli effetti collaterali».

Insomma, gli italiani sono prudenti ma ben consapevoli del valore dei vaccini. «In contrapposizione al sentimento no vax, in crescita fino a un anno fa dice Davide Ippolito, cofondatore di Zwan -, la reputazione dei vaccini e la fiducia nel sistema farmaceutico crescono di circa 30 punti percentuali». Un grande balzo, dettato sicuramente da un'emergenza di cui non si vede ancora la fine. «Le persone vedono i vaccini come la sola via d'uscita dal tunnel del Coronavirus», aggiunge Ippolito. Ma non è tutto oro quel che brilla. Allo stesso tempo, infatti, aumenta la sfiducia nelle comunicazioni ufficiali e scientifiche. Da quando siamo stati investiti dalla pandemia, abbiamo assistito a dichiarazioni poco chiare, contraddittorie e raccomandazioni che si sono rivelate intempestive o inefficaci. E questo sia da parte delle istituzioni sia parte della comunità scientifica. «È dunque il sistema di comunicazione connesso al mondo vaccinale a essere sotto la luce dei riflettori spiega Ippolito -. Per quanto concerne questo aspetto, il 64,8% dei cittadini si reputa insoddisfatto delle informazioni ricevute».

La rilevazione di Zwan è stata svolta nelle prime due settimane di marzo, in un contesto dal quale è emerso un altro elemento: la poca chiarezza sul significato concreto delle percentuali di protezione dei singoli marchi di vaccino, ancora non completamente capiti, e la confusione sul caso AstraZeneca.

La vicenda, infatti, ha influenzato la scelta delle persone: oltre il 70% è disposta a vaccinarsi ma non con il siero della azienda anglo-svedese.

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