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Rivolta nel carcere, olio bollente sugli agenti

In 50 sequestrano un reparto, solo in serata la situazione si calma: due feriti

Rivolta nel carcere, olio bollente sugli agenti

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Rivolta nel carcere di Avellino. Un intero reparto, quello dei «comuni», sotto il controllo totale di almeno 50 detenuti. Pronti a lanciare olio bollente sulle guardie che hanno cercato per ore di riportare la calma nell'istituto di pena. Due gli agenti feriti.

La scintilla della sommossa esplode violentissima al primo piano della casa circondariale Antimo Graziano nella tarda mattinata di ieri quando un gruppo di rivoltosi, urlando e distruggendo mobili e suppellettili dell'ala A e B al primo piano, prende pieno possesso di un intero braccio del carcere. Un'azione studiata a tavolino, secondo gli investigatori, seguita alla repressione di tre rivoltosi, martedì, che hanno aggredito e sequestrato il medico del carcere e un operatore penitenziario. Il caos scoppia nell'istituto di pena di via di Sant'Oronzo quando un «ospite» magrebino, in isolamento, riesce a sfuggire ai controlli e a lasciare il reparto speciale per poi inscenare una prima protesta. L'uomo non è ancora riportato in camera di sicurezza che un altro detenuto, di origini baresi, appena rientrato da una visita ospedaliera, si barrica in infermeria dove si avventa contro gli operatori sanitari con il manico di una scopa. Il medico di turno è costretto, sotto la minaccia del bastone, a inginocchiarsi a terra. Torna la calma, ma per poche ore. Nel primo pomeriggio un altro detenuto, di origini campane, in regime di sorveglianza speciale, afferra un estintore e dopo aver bloccato gli agenti intervenuti scarica la schiuma ignifuga sul volto di un ispettore.

«Eventi critici nel carcere irpino - spiega Donato Capece, segretario del Sappe, il sindacato di polizia penitenziaria - si ripetono in continuazione. Servono interventi seri e urgenti». Il protocollo operativo, coordinato dal prefetto e dal questore di Avellino, scatta immediatamente per riportare la situazione alla normalità e far rientrare i rivoltosi in cella. L'intero complesso viene circondato da decine di agenti, la frazione di Bellizzi viene isolata al traffico. A dar manforte a polizia, carabinieri e guardia di finanza arrivano da Napoli i reparti in tenuta antisommossa. Dopo una lunga trattativa fra le forze dell'ordine, il direttore dell'istituto, Concetta Felaco, e i carcerati torna la calma. Almeno all'apparenza. «A scatenare la contestazione - spiega Orlando Scocca della FP CGIL Campania - alcuni provvedimenti disciplinari presi nei confronti di detenuti che nei giorni scorsi hanno aggredito gli agenti e danneggiato celle e infermeria». «Da mesi, settimane, giorni denunciamo che il carcere è da tempo fuori controllo - continua Capece del Sappe -, tanto che siamo tornati a chiedere ai vertici dell'amministrazione penitenziaria l'assegnazione urgente e straordinaria di un contingente del Gom, il Gruppo Operativo Mobile, della polizia penitenziaria per fronteggiare le criticità fra le sbarre».

E a sera i detenuti sono tornati in cella.

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