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La Salis sogna Bruxelles per uscire dal carcere. Ma è corsa in salita: Avs è sotto lo sbarramento

Capolista con Bonelli e Fratoianni. La lettera: "Mi batterò per i diritti fondamentali"

La Salis sogna Bruxelles per uscire dal carcere. Ma è corsa in salita: Avs è sotto lo sbarramento

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Prima il 25 aprile con l'Anpi. Quindi una conferenza stampa alla Camera dei Deputati. Sono giorni frenetici per Roberto Salis, padre di Ilaria. Lui non vede l'ora di tornare al suo «orto in Sardegna». Ma Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni lucidano il loro gioiello. Con la speranza che la candidatura dell'insegnante detenuta in Ungheria possa spingere Alleanza Verdi e Sinistra oltre la soglia del 4%, necessaria per entrare nel prossimo Parlamento Europeo. Dal quartier generale dei rossoverdi sperano nell'«effetto Salis». Però non tutti i sondaggi certificano il superamento del quorum. Anzi. Una rilevazione di Emg del 24 aprile quota Avs al 3,7%. Sotto lo sbarramento. Un risultato che sarebbe un mezzo flop, data la potenza di fuoco mediatica della candidatura di Salis.

La giornata del padre dell'attivista di Monza comincia alle undici a Montecitorio. Conferenza stampa con Bonelli e Fratoianni. Anna Pozzali, una collaboratrice di Roberto Salis, legge una lettera di Ilaria. «Ringrazio con tutto il cuore chi mi ha supportato in Italia», esordisce l'insegnante trentanovenne. «Davanti a me ho ancora mesi, forse anni, in questo buco nero, non voglio sottrarmi a un giusto processo ma difendermi in un procedimento equo», prosegue il testo. La Salis spiega le ragioni della sua candidatura: «Io ho avuto la fortuna di non essere dimenticata, ma situazioni simili sono all'ordine del giorno, per questo ho accettato la candidatura». L'insegnante dice di essere scesa in campo «per la tutela dei diritti fondamentali». Quindi prende la parola papà Salis, che non risparmia le frecciate politiche. «In questi mesi ho trovato chi mi ha ignorato, chi mi ha sbattuto la porta in faccia e chi mi ha diffamato», incalza. Salis però tende un ramoscello d'ulivo alla segretaria del Pd Elly Schlein, che aveva avuto per prima l'idea di candidare l'insegnante, ricevendo però un rifiuto. «Ho trovato anche persone che mi hanno dato una mano: tra queste c'è Elly Schlein. Non mi ha proposto nulla, ma si è detta disponibile ad aiutarmi». Roberto Salis torna sulla vicenda della candidatura offerta dai dem: «Mi sono incaricato di riportare la disponibilità che mi era stata offerta. Ma Ilaria si candida con Avs perché è il partito più in linea con le sue idee». Insomma, Ilaria ha preferito Bonelli e Fratoianni a Schlein. Ma Roberto vuole fare pace con la leader del Nazareno, dopo averla attaccata in un'intervista a Il Foglio del 3 aprile scorso. «Non si getta il nome di mia figlia in pasto alle correnti», aveva detto il padre della Salis. Che chiede agli artisti italiani di «raffigurare Ilaria con un'immagine». «Mia figlia è in un regime peggiore del 41 bis e rischia 24 anni per un reato che in Italia sarebbe definito minore», insiste il padre dell'attivista di estrema sinistra.

Fratoianni non si nasconde: «Se eletta, Ilaria Salis avrebbe l'immunità e potrebbe uscire dal carcere». Bonelli eleva la Salis a simbolo: «È candidata per difendere lo Stato di diritto». Il leader di Sinistra Italiana vede il superamento del quorum: «Salis è candidata al Nord Ovest, lì supereremo la soglia». Ma non tutti i sondaggisti sono d'accordo sull'effetto Salis. Secondo una rilevazione di Emg, effettuata tra il 21 e il 24 aprile, Avs è ancora al 3,7%.

Sotto la soglia, nonostante la candidatura bandiera dell'attivista detenuta in Ungheria.

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