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Salvini smonta le polemiche con la premier. E va sul red carpet con la compagna Francesca

Il leghista nega presunti malumori per l'esclusione dalla cabina di regia: «Macché scontro, sarò sempre presente ai summit sull'immigrazione»

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Troppi sbarchi, troppi immigrati. Oltre 113 mila da gennaio ad oggi hanno già raggiunto le nostre coste. «Ragazzi, sono troppi» ripete Matteo Salvini ai suoi. Bisogna agire, subito. La linea dura tanto cara alla Lega, però, non convince molto Palazzo Chigi che si muove, sì, ma con cautela. E mentre il vicepremier parla di nuovi decreti sicurezza la cabina di regia permanente sui migranti si riunisce, ma senza di lui. Già, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti non ne farà parte nonostante la Guardia Costiera (che dipende proprio dal dicastero diretto da Salvini) è impegnata a salvare centinaia di vite ogni giorno. Il dossier tra i più caldi del governo è affidato al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. A lui il compito di coordinare i ministri interessati. Un fatto che non piace per niente né alla lega, né al leghista Salvini. «Non partecipo, tocca a Meloni e vediamo i risultati» avrebbe detto Salvini abbastanza irritato. A riportarlo il quotidiano la Repubblica che ricama l'ennesimo scontro tra il Presidente del Consiglio e il leader del Carroccio dopo quello sul generale Roberto Vannacci. Dalle parti della Lega rassicurano: «Nessuno scontro tra Giorgia e Matteo, Salvini non fa parte della cabina di regia perché il suo ministero non è coinvolto nel Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica. Il Mit non si occupa di immigrazione, è una questione di statuto, non si possono cambiare le carte in tavola. Sui migranti ci stiamo lavorando e continueremo a farlo. Salvini è invitato permanentemente al tavolo del Comitato e a ogni riunione sarà presente, come sempre successo» ci dicono.

E dal Partito democratico approfittano per attaccare. «Il governo sull'immigrazione è allo sbando» dice Pierfrancesco Majorino. Ma l'emergenza sbarchi è solo uno dei tanti problemi che coinvolgono il ministro impegnato su più fronti. Chi gli è vicino assicura: «Sono giorni infernali». Il cellulare del ministro squilla di continuo. Chiamate, messaggi. C'è chi gli chiede un incontro urgente sulla sicurezza delle strade di Milano come il sindaco Beppe Sala e chi, invece, preme per risolvere il problema dei valichi di frontiera con la Francia dopo la frana della Maurienne, in Savoia. Detto fatto. Dopo una lunga telefonata con l'omologo Francese Clément Beaune, Salvini ha chiesto il rinvio dei lavori al Traforo del Monte Bianco per evitare così il blocco alla circolazione tra Italia e Francia. Una soluzione rapida ed utile ad evitare una catastrofe per il nostro Made in Italy. Non solo, nella lunga lista delle cose da fare del ministro Salvini c'è anche lo stop ai veicoli diesel euro 5 previsto per il 15 settembre in Piemonte. L'obiettivo è rinviare il blocco che causerebbe non pochi disagi ai piemontesi.

Ma nemmeno la mostra del cinema di Venezia dà pace a Salvini che, in smoking, ha calcato il red carpet con la fidanzata Francesca Verdini. Occhi puntati, chiacchiericcio in sala per la prima mondiale del «Comandante», la storia del leggendario eroe dei mari Salvatore Todaro che, dopo aver affondato un piroscafo belga con il suo sottomarino, trasse in salvo i 26 mariani sopravvissuti. «Le leggi del mare non vanno infrante, spero Salvini convenga» è il commento piccato del regista del film.

Lui ignora, sorride e manda bacioni pensando al prossimo decreto per fermare gli sbarchi.

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