Cultura e Spettacoli

Vasco inaugura il 2021 con un rock d'amore (e poi balla con Bolle)

Il suo brano è il primo a uscire nel nuovo anno. E su Raiuno torna in uno show tv dopo 15 anni

Vasco inaugura il 2021 con un rock d'amore  (e poi balla con Bolle)

Parte a schiaffo il nuovo brano di Vasco Rossi: «Sembra strano anche a me, sono ancora qui a difendermi e non è mica facile». Inizia la sua voce, così all'improvviso, e poi entra la chitarra acustica che si distende in una power ballad, una ballata potente innervata da watt, coretti anni Ottanta, linee di basso incisive, batteria quadrata come se si fosse sul palco dello stadio in una affollata sera d'estate. Insomma Vasco Rossi inaugura alla sua maniera un anno che si spera migliore di quello appena dolorosamente trascorso. E lo fa con questa Una canzone d'amore buttata via che esce su tutte le piattaforme streaming e gli store digitali nel primo minuto del 2021 e che, nel formato in vinile a 45 giri, avrà uno Strumentale come facciata B.

«Una canzone d'amore buttata via non poteva uscire nell'anno peggiore di tutti i tempi - dice Vasco -. Volevo che uscisse nel 2021, l'anno della rinascita. E andare da Roberto Bolle, il mito mondiale della danza, è una combinazione astrale unica e beneaugurante». Infatti domani sarà su Raiuno a Danza con me, lo show di Bolle che per la quarta volta inaugura l'anno. Per Vasco non è così frequente apparire in uno show televisivo. L'ultima volta è stato al Festival di Sanremo del 2005, quello di Paolo Bonolis, quando ha simbolicamente chiuso la fase iniziata oltre due decenni prima con Vado al massimo (memorabile l'episodio del microfono rumorosamente caduto a terra) e Vita spericolata, penultima nella classifica finale ma poi prima nella vita e nelle emozioni di milioni di persone (e il pubblico di ogni concerto lo conferma). «Non lasciarmi andar via», canta in questa nuova ballata d'amor (quasi) perduto. Vasco è quasi indifeso: «Le mie scuse sono inutili, ma non posso vivere senza di te, non lasciarmi andar via» canta giustificandosi di «una stupida storia, una notte ubriaca, una sola bugia» quasi tornando davvero indietro nel tempo della trasgressione e delle mattane, alla gioventù spericolata e agli amori volatili.

In realtà Vasco canta con una consapevolezza ragionevole, come se ricordasse, come se il testo fosse un «frame» del passato rivisto con gli occhi di oggi. E gli stessi arrangiamenti sono a cavallo tra presente e passato, con una chitarra solista (di Simone Sello) molto influenzata dal virtuosismo blues rock di Eddie Van Halen e Joe Perry. Per capirci, Vasco non spariglia le carte come con La verità o Manifesto futurista della nuova umanità che sono state divertenti e fortissime derapate del suo stile. Qui Vasco è Vasco.

E annuncia il nuovo disco che arriverà dopo l'estate a sette anni dall'ultimo Sono innocente. Mentre tutto il mondo della musica ribolle, cambia, si trasforma e diventa spesso irriconoscibile, Vasco Rossi classe 1952 non perde i propri cromosomi musicali. Anzi, con il tempo diventa ancora più riconoscibile, se mai ce ne fosse bisogno. Anche stavolta le sonorità sono immediatamente distinguibili e, per sottrazione, non possono che essere sue. Rock. Uno degli ultimi rock in circolazione.

Forse per questo, in poche settimane è stato premiato due volte. Non tanto per i dischi venduti, quanto per le tracce finora lasciate nella musica italiana, e anche nel costume dove Vasco è stato dirompente, controverso, criticato e criticabile ma comunque genuino e originale. Ha ricevuto il Nettuno d'Oro, la massima onorificenza che il sindaco di Bologna può conferire. E proprio all'Ariston di Sanremo ha preso il Premio Tenco, chiudendo simbolicamente un cerchio, quello con la musica d'autore, nel quale è stato ammesso lentamente ma che ha esaltato con un repertorio (bisogna dirlo) con pochi altri concorrenti.

Ora tocca a lui iniziare musicalmente un anno che tutti attendono con il fiato sospeso e che un rock di Vasco può aprire come si deve.

Commenti