Politica

Accuse di razzismo, replica del ministero: "Già partiti piani d'integrazione"

L'Unar, ufficio delle Pari opportunità, risponde al Consiglio d'Europa: molta disinformazione, attivati in Italia progetti con fondi dell'Unione contro le discriminazioni dei Rom e Sinti nella società

Il commissario del Consiglio d'Europa per i diritti umani, Thomas Hammarberg, ci riprova. E dopo le accuse dell'estate scorsa (contenute in documento peraltro ricco di inesattezze e di autentici strafalcioni) circa presunte «violenze» da parte delle istituzioni italiane ai danni della popolazione straniera, lancia nuove accuse all'Italia esprimendo in un rapporto ufficiale «serie preoccupazioni per la situazione dei rom, la politica e la pratica relativa alla migrazione e il mancato rispetto di misure interimali vincolanti richieste dalla Corte europea dei diritti umani».
La replica dell'Unar (Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali) - organismo del ministero per le Pari opportunità di Mara Carfagna - non s'è fatta attendere, facendo seguito alle rilevazioni di «progressi insufficienti». Ad ogni modo, l'Unar esprime «soddisfazione» per il riconoscimento del Consiglio d'Europa (che comunque è organismo diverso e indipendente dall'Unione europea) in cui ci si sofferma comunque sugli «gli sforzi intrapresi dalle autorità italiane per migliorare l'integrazione sociale delle popolazioni Rom e Sinti». Quasi a dire: gentile dottor Hammarberg, dovrà aggiornare i suoi studi. In particolare rispetto alla necessità, citata nel rapporto, di adottare una strategia nazionale per l'integrazione sociale delle due popolazioni, l'Unar fa sapere di avere già elaborato piani d'azione che prevedono interventi strutturali a favore delle comunità Rom e Sinti tramite i fondi europei, concentrati nelle Regioni dell'Italia meridionale come Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia. L'obiettivo di questi interventi - sottolinea l'Unar - è quello «di rimuovere le discriminazioni negli ambiti socio-lavorativo, socio-sanitario, dell'istruzione della formazione». Inoltre, «sono già state finanziate analisi conoscitive sulle caratteristiche storico-sociali, socio-demografiche e socio-economiche delle popolazioni e sulla mappatura delle loro istituzioni presenti nel territorio italiano. Allo stesso tempo, sono state avviate campagne di sensibilizzazione contro il razzismo e le discriminazioni nelle scuole italiane».

Il prossimo passo «sarà quello di far partire progetti d'integrazione allo scopo di favorire una maggiore partecipazione ai processi di sviluppo economico e sociale di queste comunità».

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