Arte

Addio a Gaetano Pesce, il grande maestro del design italiano nel mondo

Scomparso Gaetano Pesce, il grande maestro del design mondiale che, attraverso le sue opere, stimolava il pensiero e l'attenzione ai grandi temi sociali

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Se n'è andato soltanto poche ora fa nella sua casa di New York il grande artista e design italiano Gaetano Pesce, noto per essere il creatore della poltrona Up5&6 uno dei primi complementi in poliuretano prodotto dal 1969.

Un manifesto sull'oppressione femminile

La poltrona oltre ad essere stata realizzata con un materiale innovativo per l'epoca, è un vero e proprio manifesto sulla condizione delle donne. Simile ad una figura accovacciata con un pouf "legato" da un filo alla struttura principale, che simboleggia una palla al piede. Questo fu solo uno degli oggetti che travalicavano il semplice design, diventando un manifesto politico che il grande artista ha portato avanti in tutta la sua carriera.

Chi era

Nato a La Spezia l'8 novembre del 1939 ed aveva compiuto gli studi a Venezia all’Istituto universitario di architettura (Iuav), dove si era laureato nel 1965, perfezionandosi poi all’Istituto superiore di design a Padova. Ha esordito come artista e regista teatrale e cinematografico (Pièce per una fucilazione, performance multimediale, 1967; Irreversione, 1968). All’inizio della sua carriera è stato fra i più significativi esponenti del radical design, mostrando già durante gli anni dell’università la sua tendenza all'uso di espressioni artistiche incentrate sull'uomo e le sue esigenze.

Nel 1959 ha fondato a Padova il movimento d’arte programmata Gruppo N, a partire dal quale si è confrontato con altri movimenti artistici a livello internazionale. Presente nel 1965 nei paesi del Nord Europa e in particolare in Finlandia, si era poi trasferito successivamente a Parigi.

Dal 1983 si è invece stabilito a New york che è diventata la sua seconda casa, pur mantenendo un legame lavorativo strettissimo con l'Italia. Una dualità la sua di amore per la bellezza del nostro Paese, ma anche di aspra critica che si esplicava anche nei suoi lavori come la scultura dell'Italia in croce, in cui la nostra penisola veniva raffigurata crocifissa e sanguinante. Altre sue opere degne di nota, la Maestà tradita e la Up di stracci gigante.

Oggetti d'arredo e grandi opere d'arte

Seppur diventato famoso con un complemento d'arredo come la poltrona Up5, e in seguito il celebre divano di Cassina Tramonto a New York, del 1980, dedicato alla metropoli dove viveva, la sua produzione è stata incentrata più su pezzi unici, opere d'arte principalmente in resina perché amava lavorare con "Materiali del nostro tempo". Piccole e grandi meraviglie come vasi unici e gioielli dalle linee futuristiche.

Pezzi da museo

Nel suo enorme laboratorio, prima sulla Broadway, poi Navy Yards, l'area portuale di Brooklyn rilanciata come polo per start up e laboratori creativi, realizzava insieme ai suoi collabotori, seguendo le sue passioni e imprimendo il suo pensiero di vita in opere esposte nei più grandi musei e mostre in Europa, America e Giappone.

I suoi pezzi sono nelle collezioni permanenti del Museum of Modern Art e il Metropolitan Museum di New York, il Centre national d’art et de culture Georges Pompidou e il Musée des arts décoratifs di Parigi, il Museo d’arte moderna di Torino, il Centre canadien d’architecture e il Musée des arts décoratifs di Montréal.

Il suo pensiero

Come detto, il suo era un lavoro creativo con cui però esprimeva profondamente il suo pensiero. Con i suoi lavori Pesce parlava di grandi temi, dal sostegno della diversità degli individui, alla stimolazione sensoriale per mezzo di esperienze intorno o dentro agli oggetti fino alla condizione della donna.

I progetti di architettura

Il suo genio si è espresso anche con importanti lavori di architettura come il Loft verticale (1982), un edificio con le pareti in mattoni di poliuretano rigido; la ristrutturazione dell’appartamento del fotografo A. Hubin a Parigi (1986); la torre residenziale per l’habitat individualizzato a San Paolo del Brasile (1989); l’Organic Building di Osaka, con pareti esterne in materiale plastico (1990); gli interni dell’agenzia pubblicitaria TBWA Chiat/Day a New York (1994).

E ancora la sua casa delle vacanze a Baía in Brasile (con pareti in caucciù) e un Souvenir shop del Millennio, interamente in silicone, ad Avignone, entrambi del 2001; il Pink Pavillon a Milano (2008), costruzione sperimentale destinata ad accogliere laboratori per bambini legati alle mostre in corso in Triennale; il Pescetrullo (2008), abitazione realizzata nella campagna pugliese utilizzando casseforme di legno e poliuretano espanso.

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