Arte

La provocazione di Sgarbi: "Anche Canova è di destra?"

Negli IBM Studios di Milano, la lecture del critico d'arte alla Ripartenza 2023, la kermesse ideata da Nicola Porro. La diretta su IlGiornale.it, media partner del progetto

La provocazione di Sgarbi: "Anche Canova è di destra?"

dal nostro inviato a Milano

È il turno di Vittorio Sgarbi, anche lui come Giuseppe Cruciani tra gli ospiti fissi de La Ripartenza. Questa volta, dopo le due straordinarie e memorabili lezioni del 2020 e del 2021 su Raffaello e Caravaggio, è arrivato il momento dello scultore Antonio Canova. Il titolo della lecture è "Canova e l’energia delle sue opere". Perché proprio lui? "Le celebrazioni in vita e quelle in morte cadono nei centenari - spiega il critico d'arte - Abbiamo visuto il centenario di Raffaello, quello di Leonardo, avremo il centenario del Perugino, della Duse. Tra questi morti, nel 1822, è morto anche Canova. Abbiamo costituito un comitato che io presiedo per celebrarlo".

Già pochi giorni fa, il sottosegretario alla Cultura aveva anticipato quale sarebbe stato il contenuto del suo intervento, richiamando le polemiche sulla frase del ministro della Cultura, Gennaro Sangliuano, secondo cui Dante Alighieri rappresenterebbe il padre del pensiero di destra: "Che senso ha, dopo l'indicazione del ministro, giudicare gli artisti, i pittori ed i poeti con le categorie politiche del nostro tempo?", ha affermato Sgarbi, che poi ha aggiunto: "Canova era di destra o di sinistra?". La risposta la dà sul palco della Ripartenza. "Se Dante è di destra e Porro è di destra, perché non può esserlo Canova?", scherza il critico d'arte. "Il tema è difficile: quella di Sangiuliano risulta una provocazione, magari riuscita". Il tema del posizionamento politico di Dante "non può essere, se non su un piano didascalico, proposto nelle misure delle competizioni che hanno senso nella democrazia. Da questo punto di vista potremmo chiarire sul piano dialettico e di intuizione e provocazione l'affermazione di Sangiuliano". E ancora: "Apparentemente infatti Canova è un conservatore, che è parola più complessa e singolare. Nel mondo politico riguarda una contrapposizione con chi invece è progressista, campo limitato e parziale. Nel mondo della cultura, invece, ha una pienezza semantica. Canova si può guardare proiettato verso il futuro, ma lo si può anche immaginare proiettato verso il passato".

Sgarbi però si occupa anche dell'attualità, come sempre. In particolare, l'arresto di Matteo Messina Denaro, boss della mafia catturato nei giorni scorsi. "Sapete quale era il grande affare del boss? L'eolico e il fotovoltaico. Per questo penso che sono inutili: non solo perché non funzionano quando non c'è il sole o piove, ma perché diventa un affare per la mafia". Due battute anche sullo stadio si San Siro: "Abbiamo nominato il sovrintendente - dice il sottosegretario alla Cultura - Come ho spiegato le azioni del ministero degli Interni le fa la polizia, non il ministro. Quindi né il ministro, né io dobbiamo fare vincoli o deleghe: è un'idea sbagliata di Sala che pensava a delle deleghe. Io ho una delega generale all'arte e all'architettura contemporanea, ma non faccio il sovrintendente". Sembra una leggera marcia indietro, ma con un principio in testa: "A me non piace abbattere qualcosa, anche se non ho mai visto una partita al Meazza".

Articolo in aggiornamento

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