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Pirateria on-line, i giovani italiani trasgrediscono più degli altri

I dati riguardo all'acquisto di contenuti e prodotti contraffatti sono spaventosamente alti per quanto riguarda i giovani italiani

Pirateria on-line, i giovani italiani trasgrediscono più degli altri

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L’11% degli italiani, contro il 13% degli europei, dichiara di aver acquistato intenzionalmente prodotti contraffatti negli ultimi 12 mesi. Da questo punto di vista, quindi, il nostro Paese è messo meglio del resto d’Europa. Tuttavia, questo dato sale al 26% per i ragazzi italiani di età compresa tra i 15 e i 24 anni, il doppio della media Ue, mentre riscende al 5-6% nella fascia di età degli over 55. Chi scarica illegalmente contenuti dalla Rete dichiara di farlo perché il prezzo del prodotto originale è troppo elevato. La piaga della pirateria on-line non accenna a ridursi, anche perché la crisi economica spinge spesso gli utenti della Rete ad acquistare abbonamenti a costi ridotti ma con servizi contingentati. L’upgrade e la fruizione di servizi aggiuntivi avvengono dunque quasi sempre sul terreno della pirateria, pur con la consapevolezza di compiere un’azione contraria alla legge.

I dati del Report Euipo

È di qualche giorno fa un nuovo studio sulla percezione della proprietà intellettuale da parte dei cittadini, realizzato dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo), secondo cui l’80% degli europei (la percentuale in Italia sale all’87%) è convinto che i prodotti contraffatti siano il risultato delle attività di organizzazioni criminali e che l’acquisto di tali prodotti danneggi le imprese e l’occupazione. Come detto, nel nostro Paese i dati sono incoraggianti per quanto riguarda la diffusione del fenomeno tra gli adulti, mentre si registra una vera e propria impennata di pirateria online tra gli utenti più giovani, di età compresa tra i 15 e i 24 anni. Gli europei sono sempre più consapevoli dei rischi e delle conseguenze dell’acquisto di prodotti contraffatti e dell’accesso a contenuti da fonti illegali, eppure uno di loro su tre (31 %) considera comunque accettabile acquistare dei fake quando il prezzo del prodotto originale è troppo elevato, un dato che sale a una persona su due (50 %) nel caso dei consumatori più giovani, di età compresa tra i 15 e i 24 anni.

Cresce però la cultura della legalità

L’83% degli intervistati in Europa, dato che sale al 90% in Italia, ritiene che il download selvaggio sia un comportamento non etico e due terzi di loro lo considerano una minaccia per la salute e la sicurezza nonché per l’ambiente. E per quanto riguarda la pirateria, l’82% degli europei concorda sul fatto che ottenere contenuti digitali da fonti illegali comporti un rischio di pratiche dannose, come truffe o contenuti inappropriati per i minori.

Potenziare il dialogo con gli utenti-consumatori

Chi smette di acquistare prodotti contraffatti lo fa per una serie di ragioni, soprattutto per esperienze negative o perché insospettito di fronte al prezzo eccessivamente basso. Gli europei sono generalmente contrari all’uso di contenuti piratati e si orientano nella stragrande maggioranza dei casi verso fonti legali di contenuti online, ma appaiono disposti a commettere il reato se i prezzi risultano poco accessibili o se i contenuti non sono compresi nell’abbonamento che è stato sottoscritto.

Fondamentali rimangono le azioni di sensibilizzazione e di divulgazione della cultura della legalità verso gli utenti-consumatori.

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