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Euro 7, lo standard slitta di due anni. Si frantuma la maggioranza Ursula. Salvini e Urso: "Nostro successo"

È stato approvato il nuovo testo sulle emissioni inquinanti dei motori endotermici, dossier Euro 7, che dovrebbe slittare al 2027. Intanto, la maggioranza Ursula si spacca

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L'entrata in vigore dell'Euro 7 dovrebbe slittare al 2027. Questo è ciò che emerge dopo la votazione al Parlamento Europeo, dove è stato approvato il testo presentato a novembre 2022 dalla Commissione Ue. Certo, non sono mancate le discussioni, le spaccature e le polemiche, con la maggioranza dell'Eurocamera che si è frantumata al cospetto del regolamento sulla stretta delle emissioni auto e sulla durata delle batterie. Esultano, nemmeno troppo convintamente, i costruttori d'auto europei che dovranno investire su una tecnologia che, poi, verrà pensionata entro il 2035 quando ci sarò lo stop alla produzione di motori endotermici.

La votazione sul dossier Euro 7

Alla plenaria di Strasburgo il testo è passato con 329 sì, 230 voti contrari e 41 astensioni, rispetto alla proposta iniziale che prevedeva il rinvio dell'entrata in vigore del nuovo regolamento di almeno due anni per le auto e almeno quattro per i mezzi pesanti. A votare il sì ci hanno pensato i gruppi Ecr, Ppe, e Renew, e una buona parte del gruppo Id. I socialisti, invece, non sono andati avanti coesi: la maggioranza del gruppo, compresa la delegazione Dem, ha dato parere contrario al testo. Si spacca la maggioranza Ursula.

Cos'è l'Euro 7 e le reazioni al nuove testo

“Il nuovo regolamento aggiornerà i limiti attuali per le emissioni di scarico (come ossidi di azoto, particolato, monossido di carbonio e ammoniaca) e introdurrà nuove misure per ridurre le emissioni di pneumatici e freni e aumentare la durata della batteria”, questo è ciò che emerge da una nota in sede europea.

Il documento approvato dal Parlamento è un compromesso tra le idee della Commissione europea e quelle del Consiglio Ue. Gli eurodeputati trovano un punto di raccordo con i livelli proposti da Bruxelles per abbassare le emissioni di ossidi di azoto, particolato, monossido di carbonio, ammoniaca e altre particelle inquinanti delle autovetture e progettano un'altra ripartizione delle emissioni in tre categorie per i veicoli commerciali leggeri in base al loro peso, oltre a limiti più severi per le emissioni dei gas di scarico misurate in laboratorio e in condizioni di guida reali per autobus e veicoli pesanti.

Inoltre, il Parlamento vuole uniformare i modi di calcolo e i limiti dell'Ue per le emissioni di particelle dei freni e i tassi di abrasione degli pneumatici di tutte le categorie di veicoli con le norme internazionali attualmente in fase di elaborazione da parte della Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite. Per quanto riguarda i tempi di applicazione, il testo positicipa l'entrata in vigore del nuovo regolamento di almeno due anni per le auto e di almeno quattro per i mezzi pesanti, calcolati dalla pubblicazione di tutti gli atti delegati.

Non sono mancate le reazioni a caldo anche dall'Italia: "Oggi al Parlamento europeo un'altra vittoria di buonsenso del centrodestra unito, che ha votato compatto per respingere alcune eco-follie sugli Euro 7, battendo la sinistra. Un segnale importante in vista del voto dell'anno prossimo: una nuova maggioranza è possibile", scrive sui social il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini.

"Finalmente, con il via libera nella seduta plenaria del Parlamento Europeo sulla nuova versione del regolamento Euro 7, prevale la ragione sulla ideologia, un successo per l'Italia. Una svolta netta e significativa.

La proposta sarà discussa ora in sede di trilogo", dichiara il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in una nota.

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