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Doping nel calcio, Pogba non è solo: ecco i casi più clamorosi

Da Maradona a Caniggia, passando per Guardiola, Stam, Davids, Borriello, Bachini e tanti altri: il mondo del calcio ha visto diversi calciatori squalificati per doping

Doping nel calcio, Pogba non è solo: ecco i casi più clamorosi

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La positività di Paul Pogba, al testosterone, è solo l'ultima in ordine di tempo, visto che sono stati tanti nel corso degli anni i calciatori ad essere incappati, intenzionalmente o loro malgrado, nello spettro del doping. Il 30enne francese della Juventus è risultato positivo al termine di un controllo effettuato nel post Udinese-Juventus dello scorso 20 agosto, gara in cui l'ex United non era nemmeno sceso in campo. Prima di Pogba era toccato al difensore dell'Atalanta José Palomino squalificato e rimasto ai box per la sua positività per ben 4 mesi (con tanto di sconto di pena una volta accertata la "buonafede").

I casi di nandrolone ma non solo

Il primo, o uno dei primi, a parlare di doping nel mondo del calcio facendo deflagare una vera e propri bomba fu Zdenek Zeman. Nel 2001 ci furono diversi calciatori risultati positivi al nandrolone, uno steroide anabolizzante derivato sempre dal testosterone. Partendo dai più famosi Edgard Davids della Juventus, Pep Guardiola all'epoca al Brescia, squalificato per 4 mesi e poi assolto, Frank de Boer del Barcellona e l'ex Lazio e Milan Jaap Stam, passando per i meno noti Christian Bucchi e Salvatore Monaco del Perugia, Francois Gillet portiere del Bari, Nicola Caccia e Stefano Sacchetti del Piacenza, Igor Shalimov e Fernando Couto ex di Parrma e Lazio Il doping però non è solo collegato all'utilizzo di sostanze volte a migliorare, illecitamente, le prestazioni in campo degli atleti o in questo caso dei calciatori. Ci sono stati infatti diversi giocatori, anche di fama mondiale uno su tutti il Pibe de Oro Diego Armando Maradona, hanno fatto uso di sostanze proibite come cocaina, efedrina, prednisone e prednisolone (metaboliti del cortisone) e tante atre.

I casi stranieri

- Diego Armando Maradona è stato squalificato per ben due volte per essere risultato positivo a margine dei test antidoping effettuati. Nel 1991 risultò positivo alla cocaina mentre tre anni dopo risultò positivo all'efedrina (un alcaloide presente nelle piante del genere Ephedra con una struttura chimica simile alle anfetamine).

- Non solo il Pibe, visto ceh anche un suo connazionale Claudio Caniggia risultò positivo alla cocaina un anno dopo Maradona. Ricevette una pesante squalifica e lasciò anche il calcio italiano.

- Anche il brasiliano, il talentuoso Romario risultò positivo alla finasteride, prodotto utilizzato per la caduta dei capelli. L'ex Barcellona ricevette una squalifica ma non chiese le controanalisi.

- Abel Xavier, ex difensore portoghese della Roma, risultò positivo agli steroidi nel 2005 quando vestiva la maglia degli inglesi del Middlesbrough. Ricevette una squalifica di un anno e mezza ridotta poi a un anno.

I casi italiani

- Marco Borriello, ex attaccante di Roma, Milan e Juventus risultò positivo al prednisone e prednisolone, dei metaboliti del cortisone. Tre mesi di squalifica, con l'attaccante che si giustificò dicendo di aver dovuto utilizzare una crema al cortisione per curare un'infezione alle parti intime (caso che coinvolse anche la sua partner Belen Rodriguez).

- Angelo Peruzzi risultò invece positivo alla fentermina a 18 anni dopo aver assunto il Lipopill (utilizzata per ridurre gli infortuni muscolari) l'ex portire di Inter e Juventus ricevette un anno di squalifica .

Se Borriello e Peruzzi risultarono positivi a sostanze proibite come cortisone e fentermina, diverso il discorso per Mark Iuliano, Gionata Bachini, Francesco Flachi Mark Iuliano, Morris Carrozzieri e Adrian Mutu.

L'ex difensore calabrese risultò positivo a questa sostanza nel 2008 quando giocava a Ravenna, mentre Carrozzieri all'epoca al Palermo risultò positivo nel post del match casalingo contro il Torino su controllo mirato da parte del Coni. Più eclatante fu però il caso del rumeno ex Inter Adrian Mutu che risultò positivo ai tempi del Chelsea che gli rescisse il contratto e che lo portò in Tribunale per quella vicenda chiedendo e ottenendo un maxi risarcimento da 17 milioni di euro.

Infine, i due più "strazianti" furono i casi di Bachini e Flachi che si rovinarono la carriera in quanto entrambi trovati prima positivi e poi recidivi e che chiusero di fatto con il calcio giocato.

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