Calcio

Cos'è il doping e cosa rischia Pogba

Il calciatore francese rischia la pena massima di quattro anni di squalifica. Prima però ci dovranno essere le controanalisi per confermare la positività

Cos'è il doping e cosa rischia Pogba

Ascolta ora: "Cos'è il doping e cosa rischia Pogba"

Cos'è il doping e cosa rischia Pogba

00:00 / 00:00
100 %
Tabella dei contenuti

Continua il calvario di Paul Pogba. Il centrocampista francese è risultato positivo al testosterone a un controllo doping dello scorso 20 agosto dopo Udinese-Juventus, gara in cui non era nemmeno sceso in campo.

Questa è solo l'ultima tappa di un lunghissimo calvario per "Il Polpo", cominciato nell'ultimo periodo al Manchester United e poi proseguito nella fin qui fallimentare esperienza-bis alla Juventus. Da quando ha fatto ritorno in bianconero, infatti, Pogba ha disputato appena 160 minuti (52 tra Bologna ed Empoli e 108 in tutta la scorsa stagione). Ora un'ulteriore mazzata che rischia di compromettere non solo il suo futuro a Torino ma anche i prossimi anni di carriera.

Cos'è il testosterone

Come è noto sono numerose le sostanze proibite nella pratica sportiva ma essenziali negli atleti con patologie endocrine (insufficienza surrenalica, diabete mellito, deficit di GH, infertilità maschile e femminile, ipogonadismo maschile e disforia di genere) Tra questi farmaci, c'è il testosterone che rientra negli steroidi androgeni anabolizzanti. I valori di riferimento del testosterone negli uomini variano a seconda dell’età. Dai 30 anni si comincia a registrare un calo fisiologico del testosterone.

La Wada (World Antidoping Agency) riconosce come cause valide per la prescrizione del testosterone nell’atleta, solamente il comprovato ipogonadismo maschile da cause organiche, escludendo l’ipogonadismo late onset (ipogonadismo del paziente anziano) e l’ipogonadismo funzionale (es. da abuso di alcool o cannabinoidi, oppure secondario ad obesità, disturbi del comportamento alimentare, sindrome metabolica, farmaci).

In quali farmaci è contenuto il testosterone? Molti prodotti da banco che si vendono nelle farmacie contengono l’ormone steroideo, che serve per aumentare la massa muscolare. Tracce di testosterone sono però presenti anche in pomate e gel antinfiammatori.

Pogba sospeso in via cautelare

Dopo la positività al testosterone, il calciatore francese è stato sospeso in via cautelare dal Tribunale Antidoping: "Il Tribunale Nazionale Antidoping comunica che, in accoglimento dell’istanza proposta dalla Procura Nazionale Antidoping, ha provveduto a sospendere in via cautelare l’atleta Paul Pogba per violazione degli articoli 2.1 e 2.2. Sostanza riscontrata: metaboliti del testosterone di origine non endogena".

Il comunicato della Juve

Intanto è arrivato anche il comunicato del club bianconero."Juventus Football Club comunica che in data odierna il calciatore Paul Labile Pogba ha ricevuto, da parte del Tribunale Nazionale Antidoping, il provvedimento di sospensione cautelare a seguito dell’esito avverso alle analisi effettuate in data 20 agosto 2023. La Società si riserva di valutare i prossimi passaggi procedurali".

Cosa rischia Pogba

Il centrocampista bianconero sarà sospeso in via cautelare e avrà tre giorni di tempo per richiedere le controanalisi. Se la positività dovesse essere confermata, Pogba verrà giudicato dal tribunale nazionale antidoping a meno che non si opti per un patteggiamento. Quindi sognerà capire quale potrà essere la linea difensiva del giocatore francese, campione del mondo nel 2018. La squalifica prevista in casi di doping, arriva fino a due anni, che potrebbero diventare quattro in caso di accertata intenzionalità.

Essendo il testosterone è una sostanza che non può essere assunta con un'esenzione terapeutica, il calciatore rischia dunque la pena massima anche se è presto per fare qualsiasi ipotesi. L'ultimo caso di una controversia doping in serie A è quello dell'argentino dell'Atalanta, Jose Luis Palomino, positivo nel 2022 al nandrolone, ma poi assolto dal Tribunale Nazionale Antidoping.

Fronte Juve, questa positività arriva 22 anni dopo quella di Edgar Davids, riscontrata anche in quel caso al termine della sfida tra i bianconeri e l'Udinese.

Commenti