Cronaca giudiziaria

Inchiesta su Milano-Cortina 2026, chi è Vincenzo Novari, l’ex ad della Fondazione

Genovese, 65 anni, compagno dell'ex Miss Italia Daniela Ferolla, cv ricco di incarichi prestigiosi. Oggi è indagato per corruzione e turbata libertà degli incanti nell'inchiesta su presunte gare truccate per Milano-Cortina 2026

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Il manager Vincenzo Novari è uno dei tre indagati - insieme all'ex dirigente Massimiliano Zuco e al legale rappresentante di una società umbra, Luca Tomassini, - nell'inchiesta milanese sulla presunta corruzione e turbata libertà degli incanti relativi "all'affidamento delle gare di Fondazione Milano-Cortina 2026 per l'ecosistema digitale" alla società di Tomassini. La posizione di Novari - nei confronti del quale si attendono riscontri anche sulla base delle perquisizioni di oggi - viene approfondita dagli inquirenti rispetto al suo precedente incarico, quello di amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina, oggi ricoperto da Andrea Varnier, nominato dall'attuale ministro dello Sport Andrea Abodi.

Genovese, 65 anni, compagno dell'ex Miss Italia e conduttrice di UnoMattina Daniela Ferolla, Novari - manager innovativo nel campo dell'high tech e delle telecomunicazioni- può vantare un curriculum notevole, fatto di incarichi importanti e ruoli prestigiosi in società e fondazioni. Ha avuto esperienze come direttore marketing in L'Oréal, Danone e Omnitel, è stato amministratore delegato di 3 Italia, lasciata nel dicembre 2016 dopo la fusione con Wind, ed è stato anche special advisor per l'italia per il colosso di Hong Kong CK Hutchison. Fu nominato ad di Milano-Cortina 2026 all'unanimità: lo vollero il ministro M5S per lo Sport Vincenzo Spadafora, i sindaci di Milano e Cortina Giuseppe Sala e Gianpietro Ghedina, i governatori di Lombardia e Veneto Attilio Fontana e Luca Zaia, il presidente della provincia autonome di Trento Maurizio Fugatti, l'attuale presidente della Regione autonoma del Trentino Alto Adige Arno Kompatscher (all'epoca presidente della provincia autonomia di Bolzano) e il numero uno del Coni Giovanni Malagò. All'epoca del governo guidato da Matteo Renzi, il suo nome era circolato tra i "papabili" per la direzione Rai.

Luca Tomassini, classe 1965, anche lui indagato nell'inchiesta, è un imprenditore, dirigente di azienda e accademico italiano. Come si legge nella su biografia sul suo sito personale, nel 2015 è stato nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e nel 2019 Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.

È presidente e partner di Commodore Digital, che rappresenta la continuità dell'iconico marchio Commodore, originariamente fondato in America nel 1954 da Jack Tramiel. Già fondatore, presidente e amministratore delegato di Vetrya è presidente e amministratore delegato di Quibyt, presidente e amministratore delegato di Telita Infrastutture Italiane.

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