Cronaca giudiziaria

Sos, Serpico e dossieraggio: cosa significano i termini dell'inchiesta di Perugia

Da Copasir a Sos, passando per Etna, Serpico e Siva: guida alle parole che sono entrate in voga dopo l'esplosione dell'inchiesta giudiziaria nata dalla Procura di Perugia

Sos, Serpico e dossieraggio: cosa significano i termini dell'inchiesta di Perugia

La vicenda sulla quale tutti i media stanno parlando è esplosa una settimana fa. Nel linguaggio giornalistico l'inchiesta della Procura di Perugia è stato rinominato "dossieraggio". Sedici persone indagate sono accusate di avere avuto accesso a informazioni riservate di politici e personaggi noti. Le due principali figure finite nel mirino del capoluogo umbro sono un tenente della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, e il magistrato dell'Antimafia Antonio Laudati. Entrambi sono stati in servizio per anni alla direzione nazionale antimafia. Secondo l'accusa, Striano e Laudati avrebbero sfruttato le banche dati della direzione nazionale antimafia per ottenere notizie riservate e informazioni su centinaia di persone, soprattutto politici.

Dell'esistenza di questa indagine giudiziaria si sa dall'agosto del 2023. Negli ultimi giorni sono emersi nuovi dettagli, in particolare una lunga lista di vip spiati e il coinvolgimento di tre giornalisti del quotidiano Domani a cui Striano passava le informazioni. Allo stesso tempo, tuttavia, sono stati utilizzati spesso dei termini tecnici che ormai sono entrati (quasi) nel linguaggio quotidiano in riferimento a questa inchiesta. Parole non sempre immediatamente intellegibili ai lettori o ai telespettatori. Il caso sarà destinato a proseguire a lungo, anche perché ogni giorno escono nuove notizie riguardanti questa inquietante avvenimento. Ecco, quindi, un piccolo glossario su tutto il dossieraggio che si sta sviluppando in questo periodo.

Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico

Laudati e Striano sono accusati di avere violato l'articolo 615 ter del Codice Penale, ovvero accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico. "Chiunque abusivamente si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, è punito con la reclusione fino a tre anni", si legge nel c.p. La pena è della reclusione va da uno a cinque anni. Il fatto può essere è commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio, con abuso dei poteri, "o con violazione dei doveri inerenti alla funzione o al servizio, o da chi esercita anche abusivamente la professione di investigatore privato, o con abuso della qualità di operatore del sistema".

Copasir

Giovanni Melillo e Raffaele Cantone - rispettivamente procuratore generale dell'Antimafia e pm di Perugia - verranno sentiti nelle prossime ore anche da Copasir. Stiamo parlando del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica: un organo del Parlamento della Repubblica Italiana che esercita il controllo istituzionale sull'operato dei servizi segreti italiani. Nato nel 2007 in sostituzione del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti (Copaco), verifica in modo sistematico e continuativo che l'attività del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica si svolga nel rispetto della Costituzione e delle leggi. Può inoltre acquisire documenti e informazioni sia dal Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica o altri organi della Pubblica Amministrazione, sia dell'Autorità giudiziaria o altri organi inquirenti in deroga al segreto istruttorio. La sede si trova a Roma, nel Palazzo San Macuto.

Dossieraggio e spionaggio

Andiamo poi proprio dal termine che sta dando il titolo giornalistico alla vicenda. Da dizionario, il dossieraggio è l'attività clandestina svolta con lo scopo di una raccolta di informazioni riservate e scottanti su personaggi in vista, da usare in genere a fini di ricatto. Un vocabolo che può andare a braccetto con quello di spionaggio, che spesso viene più utilizzato in ambito internazionale e geopolitico, in quanto pratica viene utilizzata per carpire notizie segrete - per esempio - sull'organizzazione militare, gli orientamenti operativi, l'armamento, l'industria bellica e tutto quanto riguarda la preparazione militare di uno stato: sia in tempo di pace sia in guerra. Nonché informazioni di carattere politico, finanziario, in modo da offrire un quadro completo del paese che interessa.

Dnaa

La Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo (abbreviato Dnaa) è l'ufficio di coordinamento delle Procure Distrettuali ed è formalmente costituita nell'ambito della Procura generale presso la Corte suprema di Cassazione. Il suo compito è quello di coordinare, in ambito nazionale, le indagini relative alla criminalità mafiosa. Ha poteri di sorveglianza, controllo e avocazione, oltre che di impulso delle indagini, che non può compiere direttamente e non può dare direttive vincolanti nel merito alle procure distrettuali, ma può avocare le indagini condotte da una procura distrettuale che abbia dimostrato grave inerzia o che non si sia coordinata con le altre. Ne fanno parte, quali sostituti procuratori, venti magistrati (tra cui Laudati) esperti nella trattazione di procedimenti relativi alla criminalità organizzata. L'attuale procuratore generale è Giovanni Melillo. I suoi predecessori - Pietro Grasso, Franco Roberti e Federico Cafiero De Raho - sono stati poi eletti in Parlamento da Partito Democratico (i primi due) e Movimento 5 Stelle (il terzo).

ETNa: elenco telefonico nazionale

Circa dieci anni fa è diventata operativa una banca dati che contiene i dati di tutti i possessori di telefoni fissi e mobili. Si chiama ETNa, acronimo che sta per Elenco Telefonico Nazionale). Nel momento in cui si sottoscrive un contratto come cliente per una sim di cellulare o un abbonamento per una rete fissa, il nominativo viene archiviato e automaticamente conservato in un maxi database a cui possono accedere le forze di polizia e l'autorità giudiziaria. Per ogni intestatario di linee telefoniche fisse e mobili ETNa contiene il relativo nome, cognome, numero di telefono, data di attivazione e cessazione della linea, la residenza e ogni altro dato utile per il controllo per fini di pubblica sicurezza. Sarebbe una delle banche dati consultate dal tenente della Guardia di Finanza ora indagato.

Infocamere: società che gestisce il Registro delle imprese

Infocamere è la società delle Camere di commercio per l'innovazione digitale che gestisce il Registro delle imprese, l'anagrafe economica nazionale. Striano, da questo punto di vista, è accusato dai pubblici ministeri di Perugia di avere fatto accessi ritenuti abusivi a questa banca dati nell'ambito delle attività che, in concorso con il magistrato Antonio Laudati, hanno portato a una richiesta di apertura di un dossier pre-investigativo. In tale ambito m il tenente della guardia di finanza è accusato di avere consultato diverse visure storiche relative ad alcune società di real estate e anche di una che si occupa di tabacco. Striano è poi accusato di avere abusato del suo ruolo di ufficiale di polizia giudiziaria inviando a un'altra persona informazioni riguardanti un veicolo tratte dalla banca dati dell'Aci.

Sdi: il sistema di Interscambio

Una delle banche dati consultate da Pasquale Striano è lo Sdi, ovvero il Sistema di Interscambio. Si tratta del metodo telematico utilizzato dall'Agenzia delle entrate per gestire il flusso generato dall'emissione delle fatture elettroniche. Il suo funzionamento si divide in 3 fasi: per prima cosa, il sistema di interscambio riceve le fatture emesse in formato XML, poi effettua i controlli sui file che ha ricevuto ed, infine, inoltra le fatture verso le amministrazioni pubbliche destinatarie, o verso clienti privati o possessori di partita Iva. Lo Sdi controlla quindi il contenuto del file XML e ne garantisce l'autenticità e l'integrità, ed effettua controlli mirati sulle dimensioni, il formato e l'autenticità della firma. Nel caso di errori in fattura, il Sistema di Interscambio rispedisce al mittente il documento che non ha superato i controlli.

Serpico: i Servizi per i contribuenti

C'è poi un'altra banca dati in cui sarebbe entrato abusivamente Striano, ovvero Serpico. Oltre a essere il titolo di un celebre film del 1973 con Al Pacino, l'acronimo di "Servizi per i contribuenti" rappresenta un applicativo di sola lettura, di per sé non in grado di effettuare incroci e analisi di dati. Tale sistema, infatti, raccoglie dalle grandi operazioni finanziarie fino a tutte le spese fatte con carta di credito o bancomat da ogni cittadino italiano. Si tratta del sistema informatico utilizzato dall'Agenzia delle entrate, in grado di incrociare oltre 30 milioni di dichiarazioni dei redditi con altri dati fiscali. Da questo database in pochi istanti appaiono gli ultimi 5 modelli 730 di un contribuente. Il servizio informatico consente la visualizzazione, con riferimento al singolo contribuente, delle informazioni presenti nell'Anagrafe tributaria non disponendo di alcuna funzionalità di segnalazione automatica.

Siva: portale per segnalazioni sospette di Bankitalia

Oltre a Serpico, ci sono poi "Siva" e "Jesus", i portali utilizzati rispettivamente dalla Guardia di finanza e dalla Dia per accedere a tutte le Sos partite dalla Banca d'Italia e inviate alla Direzione nazionale antimafia. Il primo, in particolare, è una potente banca dati che sta per Sistema Informativo valutario, il quale contiene una ingente mole di dati su operazioni finanziarie anomale. Tutti questi elementi vengono poi incrociate con un'altra banca dati micidiale, il Rege, che raccoglie tutte le inchieste aperte da tutte le Procure d'Italia. Fino ad arrivare al sistema Sidda/Sidna, utilizzata dalla direzione nazionale antimafia per controllare le indagini preliminari e i procedimenti in corso o chiusi dalle procure. E sopra di tutto, a gestire Serpico, c'è Sogei: il vero Grande Fratello, gestito dal Ministero delle Finanze. Un vero "mostro" da diciottomila server e 71 petabyte di memoria. All'interno di Siva, Striano ha consultato 4.124 Sos.

Sos: segnalazione operazioni sospette

Le Sos sono segnalazioni di operazioni sospette compiute da un professionista contro qualsiasi attività – compiuta o tentata dal cliente – apparentemente finalizzata al compimento di operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. La Sos è valutata da soggetti obbligati previsti dall'art.3 del del d.lgs. 231 del 2007 (primi tra tutti le banche e le assicurazioni) sulla base di un'anomalia, ovvero ogni operazione o comportamento non coerente col profilo economico e finanziario del cliente. Se giustificate da specifiche (ed eventualmente documentate) ragioni, viene chiusa l'anomalia. Altrimenti, se l'anomalia non può essere giustificata, si procederà ad inoltrare una Segnalazione di operazione sospetta all'Unità di Informazione Finanziaria (Uif).

Pertanto la segnalazione, come previsto al primo comma dell'articolo 35 decreto, è il risultato di un complesso processo valutativo fondato su: elementi oggettivi, elementi soggettivi e ogni altra circostanza.

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