Cronaca giudiziaria

Dossieraggio, Melillo: "Non è opera di un singolo: fatti di gravità estrema"

Il caso dossieraggio piomba nelle sedi parlamentari: il procuratore nazionale antimafia spiega che "le Sos sono uno strumento essenziale per la lotta al riciclaggio", ma il loro uso "deve essere circondato dal massimo rigore delle procedure di accesso"

"Gravità estrema dei fatti". Melillo audito in commissione Antimafia

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Il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, è intervenuto in commissione Antimafia dopo essere stato lui stesso a chiedere di essere ascoltato "affinché vengano colti i fatti e i problemi e per allontanare il pericolo di di speculazione e di letture strumentali di vicende che riguardano delicate funzioni statuali". Con queste sue parole è iniziata l'audizione nella sede istituzionale bicamerale. Melillo spiega chiaramente che "la gravità dei fatti in corso è estrema. Bisogna sottolineare la complessità estrema della corretta e rigorosa gestione delle banche dati dove confluiscono quelle e altre non meno delicate informazioni al fine della repressione dei reati".

"La nostra banca dati non è un mostro nero"

Nel corso dell'audizione il procuratore generale ha raccontato – per quanto è concesso – come si sta sviluppando l'indagine della procura di Perugia sull'ufficio Sos (Segnalazioni di operazioni sospette) della Direzione nazionale antimafia che, nel corso di due anni, ha effettuato circa 800 accessi illeciti alle banche dati su politici, vip, personaggi pubblici e della finanza. Presente in commissione anche Federico Cafiero De Raho, oggi parlamentare del Movimento 5 Stelle e fino a due anni fa numero uno proprio della Pna. "Nella nostra banca dati, ben lontana dall'essere un mostro nero, si ritrova un ridotto numero delle Sos generate nel sistema finanziario e trasmesse dall'unità di informazione finanziaria – dichiara il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo –. Dal 2018 al 2024 tra l'8 e il 16% di tutte le Sos generate dal sistema finanziario tramite Uif e Dia". In generale, tutte le Segnalazioni di operazioni sospette "sono trasmesse ma criptate e il meccanismo di protezione criptografica viene meno. E la Sos è leggibile" solamente quando quella segnalazione in particolare "si incrocia con i dati presenti nella nostra banca dati e relativi a procedimenti" legati alle indagini antimafia e antiterrorismo. Mentre "le altre restano illeggibili".

Il sospetto di Melillo: "Striano non può aver fatto tutto da solo"

Melillo ha fatto anche riferimento a "punte di scomposta polemica che sembrano incrinare l'immagine del mio ufficio e l'idea stessa di istituzioni neutrali, come la procura antimafia". Poi torna a spiegare che le Sos "sono uno strumento essenziale alla lotta al riciclaggio mafioso e alla lotta al terrorismo, fondamentali per il funzionamento dell'ufficio – racconta ancora Melillo –. Sono però degli strumenti delicatissimi perché contengono dati, informazioni in grado di profilare chiunque. Per questo l'uso delle Sos deve essere basato sul massimo rispetto delle norme e del campo di applicazione". E ancora: "Il nostro sistema antiriciclaggio è guardato con rispetto e ammirazione da tutto il mondo. E a questo sistema il mio ufficio partecipa fornendo un contributo importante". Durante l'audizione Melillo sostiene con convinzione che "difficilmente il sottotenente Striano può aver fatto tutto da solo. Ne parlo con cognizione di causa anche perché anche io sono stato oggetto di dossieraggio, visto che un fascicolo su di me fu trovato nell’archivio di Pio Pompa negli uffici che furono del Sismi".

Il rischio di abusi delle Sos

L'ufficio che Melillo dirige "può dire di avere le carte pienamente in regola, avendo sviluppato azioni di profonda trasformazione del suo operato in piena trasparenza delle scelte, una condizione di credibilità e autorevolezza che governo e parlamento hanno apertamente riconosciuto solo poche settimane fa, con la conversione in legge del decreto sull'impulso investigativo a questo ufficio anche ai crimini cibernetici, di cui la questione di cui stiamo parlando fa parte". Il nostro sistema antiriciclaggio "viene visto con ammirazione da tutto il mondo - ha aggiunto Melillo -. E a questo sistema il mio ufficio partecipa fornendo un contributo importante". "Le Sos sono strumenti essenziali contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo. Ed inoltre sono uno strumento fondamentale anche per l'esercizio delle funzioni di impulso e coordinamento investigativo del mio ufficio". Tuttavia il loro uso "deve essere circondato dal massimo rigore delle procedure di accesso e di controllo successivo e deve avvenire nei limiti e all'esclusivo fine dell'attribuzione di ciascuna istituzione coinvolta".

"Gravina ascoltato in Procura su sua richiesta"

Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, hachiesto di essere ascoltato dai pm di Roma nell'ambito dell'inchiesta aperta nei giorni scorsi. Il fascicolo, secondo quanto si apprende, sarebbe ancora a modello 45, senza indagati e senza ipotesi di reato. Gravina avrebbe chiesto di essere sentito per chiarire la sua posizione. Al momento, infatti, il presidente della Figc sarebbe stato ascoltato oggi come testimone. Il fascicolo è all'attenzione della Procura in relazione a una segnalazione di mesi fa della Direzione nazionale antimafia e che avrebbe a oggetto, come emerge dalle carte dell'indagine di Perugia, "presunte attività illecite poste in essere da Gabriele Gravina". Dell'esistenza di un procedimento a piazzale Clodio c'è riscontro nell'invito a comparire disposto dai pm umbri per il finanziere Pasquale Striano indagato a Perugia assieme ad altre 13 persone. "Tale decisione è stata maturata al fine di tutelare la sua immagine e in virtù della piena fiducia che ripone nei magistrati che stanno seguendo il caso. In questa vicenda, il nostro assistito è una persona offesa, per questo auspica si faccia luce quanto prima su quella che si sta profilando come una vera e propria attività di dossieraggio, rispetto alla quale si augura anche l'individuazione dei mandanti". Si sono espressi così, in una nota, i legali del presidente della Figc Gabriele Gravina, Avv. Leo Mercurio e Avv.

Fabio Viglione.

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