Cronaca giudiziaria

"Mio marito mi maltratta". E la donna fugge con il parroco: la vicenda finisce in tribunale

In provincia di Salerno una donna di 30 anni ha abbandonato il tetto coniugale e i tre figli minorenni per scappare con il parroco del paese in cui viveva, accusando il marito di averla minacciata e malmenata a più riprese. La vicenda è finita in tribunale

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Aveva accusato il marito di averla maltrattata e malmenata per anni, fra le mura domestiche. Ed avrebbe così motivato la decisione di lasciarlo, abbandonando la casa coniugale e i tre figli minorenni avuti con l'uomo per fuggire con il parroco del paese. Una storia dai tratti surreali, che sembra quasi tratta da un film, ma che arriva invece dalla provincia di Salerno e che ha visto proprio nelle scorse ore il marito della donna di 30 anni protagonista di questa vicenda finire in tribunale. Stando a quel che riporta oggi la stampa campana, tutto è iniziato nelle scorse settimane ad Oliveto Citra, un paese di circa 3mila abitanti situato nell'hinterland salernitano. Approfittando dell'assenza del coniuge, impegnato in una trasferta di lavoro in Trentino, la trentenne sarebbe fuggita dall'abitazione coniugale per vivere liberamente la relazione sentimentale che avrebbe avuto con il parroco.

La trentenne originaria di Battipaglia avrebbe fatto perdere le proprie tracce per qualche giorno, salvo poi motivare la propria fuga come una necessità per sottrarsi alle violenze del marito. A suo dire, l'uomo le avrebbe più volte messo le mani addosso, picchiandola e minacciandola: dopo anni di vessazioni, sarebbe riuscita così a riprendere in mano la propria vita proprio grazie al sostegno del sacerdote. Sulla base di queste accuse, il marito è quindi finito a processo. E il verdetto gli è stato favorevole, in quanto il tribunale di Avellino ha decretato nelle scorse ore il non luogo a procedere. Nessun elemento certo, secondo il giudice, sarebbe in sostanza emerso a conferma delle violenze denunciate. "Una sentenza che restituisce serenità al mio assistito, che per mesi è stato vittima di un vero e proprio incubo - il commento del legale dell'imputato, riportato dal sito online Today - le accuse si sono rivelate infondate, a dimostrazione che bisogna avere fiducia nella giustizia".

Una storia che potrebbe tuttavia non essersi conclusa, visto che la presunta vittima ha esternato l'intenzione di fare ricorso. Anche perché la coppia potrebbe incontrarsi in tribunale per una causa parallela: il marito l'ha a quanto pare denunciata per abbandono del tetto coniugale. "Sono delusa e amareggiata per la sentenza del giudice del tribunale di Avellino. Ho prodotto gli audio delle minacce del mio ex-marito. Non mi hanno creduta. Andrò avanti. Chiederò giustizia in secondo grado. E spero che lo stesso facciano tutte le donne vittime di violenza - ha dichiarato la donna al quotidiano locale La Città - sono andata via di casa perché mio marito era violento. Mi minacciava di morte per le cose più banali. Anche per un bicchiere che cadeva a terra e si rompeva, non solo per gelosia.

Anni fa mi ha messo le mani al collo per strangolarmi".

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