Cronaca giudiziaria

Picchiato da moglie e figlio, pensa al suicidio: l'incubo dell'anziano

Malmenato sistematicamente dai familiari, minacciato e costretto a dormire in macchina: questi i soprusi subìti da un settantenne, ad opera della moglie e del figlio. Questi ultimi sono comparsi davanti al gip del tribunale di Grosseto con le accuse di lesioni e maltrattamenti

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Era stato di fatto ridotto in schiavitù dalla moglie e dal figlio: lo picchiavano in continuazione, insultandolo e umiliandolo in ogni modo. Questo l'incubo vissuto da un uomo di 70 anni residente in un paese della provincia di Grosseto, che è valso per i due familiari l'accusa di maltrattamenti e lesioni personali. Questi ultimi sono peraltro comparsi proprio ieri davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia: la donna era oltretutto già stata condannata nel recente passato ad un anno per i medesimi reati, mentre il giovane si sarebbe detto pentito dell'atteggiamento mostrato nei confronti del genitore (dovuto a suo dire da un periodo di forte stress che stava attraversando dopo aver perso il lavoro). Una vicenda agghiacciante che risale agli scorsi mesi, sulla base di quanto riportato dal quotidiano online MaremmaOggi.

Resa ancor più surreale dal fatto che non sia ancora emerso il motivo che avrebbe spinto la donna e il ragazzo ad instaurare un clima di vero e proprio terrore. Il settantenne veniva malmenato dalla moglie e dall'erede, al culmine di discussioni per motivi futili. Aggredito se apriva il frigorifero per prendersi del cibo, colpito quando chiedeva il bis a tavola. E picchiato anche quando spendeva più soldi del dovuto al supermercato: stando alle ricostruzioni degli inquirenti, più volte la presunta vittima ha dovuto contrattare con le cassiere per chiedere uno sconto anche solo di pochi centesimi, dicendo che in caso contrario avrebbe scatenato l'ira della moglie. Non solo: la donna e il figlio lo avrebbero costretto per parecchio tempo a dormire in auto. In altre occasioni gli avrebbero imposto di inginocchiarsi, seminudo, e di chiedere scusa per azioni mai commesse. Una situazione che avrebbe indotto l'uomo a pensieri suicidi: ad alcuni amici avrebbe confidato di essere pronto a risolvere tutto gettandosi dalla finestra.

Nel borgo della Toscana del sud nel quale la famiglia risiedeva fino a poco tempo fa (prima di trasferirsi a Biella) le voci correvano e si erano via via fatte sempre più insistenti. Ad avvertire i carabinieri ha provveduto la vicina di casa, preoccupata dalle minacce che sentiva proferire nei confronti dell'uomo. "Ti spacco la faccia, bastardo. Ti faccio saltare i denti" le frasi che gli avrebbe rivolto la consorte, per insulti rafforzati anche dal figlio. Anche se va detto che il settantenne ha negato a lungo le vessazioni: ai militari dell'Arma giunti sul posto dopo le prime segnalazioni, aveva dichiarato in un primo momento di essersi procurato contusioni e lividi a seguito di alcuni incidenti domestici. Le responsabilità dei suoi aguzzini sarebbero però state accertate anche dai filmati delle telecamere successivamente installate nell'appartamento proprio dei carabinieri.

E che avrebbero aggravato ulteriormente la posizione degli accusati.

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