Cronaca giudiziaria

Stupro di Palermo, la vittima è stata trasferita in una comunità protetta

La vittima dello stupro di gruppo è stata allontanata da Palermo. Rigettata dal tribunale del Riesame, intanto, la richiesta di scarcerazione di Christian Maronia, uno dei sette ragazzi indagati che ha cambiato nuovamente legale

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Il grido d’allarme lanciato dalla ragazza di 19 anni di Palermo vittima di uno stupro di gruppo lo scorso 7 luglio non è passato inosservato. I segnali di disagio manifestati sui social media dalla giovane hanno suggerito ai giudici di predisporre il suo trasferimento in una comunità protetta lontano dal capoluogo siciliano, probabilmente fuori regione. “Sono stanca, mi state portando alla morte”, aveva scritto la 19enne, facendo capire indirettamente di aver bisogno d’aiuto. I diversi commenti su Instagram che l’accusavano di essere stata consenziente nei confronti dei sette giovani che l’avrebbero violentata l’hanno distrutta psicologicamente. Nella comunità dove alloggia alla ragazza sarà offerta anche la possibilità di lavorare e di voltare definitivamente pagina.

L’indagine

I sette giovani che l'avrebbero stuprata, intanto, sono tutti in carcere. Si è svolta davanti al tribunale del Riesame l'udienza sulla richiesta di scarcerazione di Christian Maronia, uno dei sette ragazzi indagati. Il legale del giovane, Alessandro Musso, ha rinunciato al mandato difensivo. Al suo posto è subentrato un altro avvocato. Il giudice ha ascoltato il sostituto del nuovo difensore di Maronia Carmelo Adamo, che è anche il legale di un altro degli arrestati e che ha sostituito il titolare Giuseppe Farina, oggi assente perché ha ricevuto solo poche ore fa il mandato dai familiari di Maronia.

Il commento dell’ex avvocato di Maronia

“In bocca al lupo ai nuovi difensori del ragazzo, mi auguro che la vicenda venga chiarita nel più breve tempo possibile, di più non posso dire”. Sono queste le parole pronunciate da Musso, l'ormai ex legale di fiducia di Christian Maronia. L’avvocato ha parlato con i cronisti all'esterno del Palazzo di giustizia, dopo avere depositato la rinuncia al mandato perché “è venuta meno la fiducia” con Maronia. “Sarà il nuovo legale – ha continuato Musso – a intraprendere le iniziative del caso. Il ragazzo ha reso interrogatorio ma non posso dire altro perché non sono più il suo difensore”. Non è però la prima volta che Maronia cambia legale.

L’interrogatorio

Il primo avvocato contattato dai familiari dell'indagato, in carcere dagli inizi di agosto per stupro, ha dato forfait praticamente subito. Oggi il ragazzo non era presente in aula, mentre, comparso davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia, in lacrime si era difeso sostenendo che la vittima fosse consenziente. Il tribunale del Riesame di Palermo, in ogni caso, ha rigettato la richiesta di scarcerazione di Christian Maronia. Sono state respinte, nelle scorse settimane, anche le istanze di revoca della misura cautelare presentate da tre coindagati: Angelo Flores, Gabriele Di Trapani e Christian Barone ed è tornato in cella a pochi giorni dalla revoca della misura da parte del gip l'unico minorenne accusato dello stupro. Appena lasciato il carcere ha pubblicato una serie di post in cui si vantava di quanto aveva fatto: una condotta che ha spinto il magistrato a riarrestarlo.

Il Riesame, infine, discuterà agli inizi di settembre le richieste di scarcerazione degli ultimi due accusati: Samuele La Grassa ed Elio Arnao.

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