Cronaca internazionale

Si materializza il nuovo incubo di Biden: perché gli Usa rischiano lo shutdown

Lo Shutdown incombe sul governo federale. Il presidente Biden accusa: "Non si possono fare giochi con la politica quando ci sono di mezzo le nostre truppe"

Usa verso lo shutdown: cos'è e come funziona il prossimo incubo di Biden

Shutdown, l'incubo di ogni presidente americano, arma politica di tutti i suoi avversari. Una parola traducibile con "paralisi amministrativa", se così si può definire, quasi un appuntamento fisso a partire dal 1976, verificatosi ben venti volte. Proprio il presidente Joe Biden lo evitò nel settembre di due anni fa, ricorrendo ad un accordo bipartisan che evitò il peggio nel secondo, complicato, anno della pandemia.

Shutdown: la fronda Maga tiene in ostaggio il governo Usa

A partire dal 1° ottobre l'incubo potrebbe tornare, gettando ulteriore scompiglio in una fase delicata della politica interna ed estera degli Stati Uniti. La paralisi amministrativa, infatti, potrebbe intaccare non solo l'assistenza americana nella guerra in Ucraina, bensì anche gli equilibri delle missioni americane all'estero. "Non si possono fare giochi con la politica quando ci sono di mezzo le nostre truppe". Così Biden ha attaccato i repubblicani della Camera, accusandoli di voler provocare lo shutdown: prima del presidente, il portavoce del Consiglio di Sicurezza della Casa Bianca, John Kirby, ha annunciato che lo stop delle attività del governo avrà "un significativo impatto" sul morale delle truppe, visto che 1,3 milioni di militari attivi si vedranno sospesa la paga mentre continueranno a svolgere il proprio servizio, accusando i repubblicani di tenere in ostaggio il governo. Il commento di Kirby arriva a meno di due giorni della scadenza della mezzanotte di sabato, quando ormai appare inevitabile ora che lo speaker della Camera Kevin McCarthy ha rifiutato di mettere ai voti la mozione bipartisan del Senato per tenere funzionante il governo fino a novembre.

Incalzato dalla frotta Maga, che spinge per lo shutdown e pianifica di detronizzare anche lo speaker, ora McCarthy sta tentando di far approvare in modo simbolico entro domani una sua risoluzione di esercizio provvisorio, con tagli fino al 30% della spesa pubblica, che tuttavia non ha nessuna speranza di passare al Senato. "Non c'è molto che possiamo fare alla Casa Bianca - ha concluso Kirby - è una lotta tra McCarthy ed un piccolo gruppo di repubblicani della Camera che vogliono tenere in ostaggio l'intero governo, sono loro a dover risolvere questo problema". Uno shutdown "non è necessario" ed è "pericoloso", ha rincarato la dose il segretario al Tesoro Janet Yellen, premendo sui repubblicani della Camera affinché "facciano il loro lavoro" ed evitino "conseguenze per le famiglie americane".

Cos'è lo shutdown e come funziona

L'ipotesi della paralisi amministrativa risiede nel sistema di pesi e contrappesi custodito all'interno della Costituzione Usa. Il bilancio, infatti, è lo strumento più potente nelle mani del Congresso, di fronte al quale l'Esecutivo è spesso costretto ad abdicare, riflettendo i rapporti di forza tra Casa Bianca e Camere. Una consuetudine che ebbe origine negli anni Sessanta, quando il Congresso si rassegnò al dominio dell’Esecutivo.

La procedura venne ideata dal celebre Antideficiency Act del 1884, una normativa emanata dal Congresso degli Stati Uniti per prevenire l’insorgere di obblighi o l’effettuazione di spese superiori agli importi disponibili in stanziamenti o fondi. La legge venne emendata significativamente nel 1950 e nel 1982, proibendo al governo federale di stipulare contratti o approvare progetto che non siano “completamente finanziati”: in caso di shutdown, infatti, il governo risulterebbe insolvente. Il 1° ottobre di ogni anno ha inizio l’anno fiscale statunitense, ed entro questa data il Congresso deve approvare le previsioni di spesa. Ogni volta che il Congresso non risulti in grado di finanziare le attività dell’amministrazione, si verifica il rischio “spegnimento”. Quando accade, tutto ciò che non viene ritenuto non essenziale come arte e musei, la cura delle strade, i tribunali civili, vengono congelati e la macchina statale procede per ordinaria amministrazione. Solo quando entrambi i rami del Congresso approvano il bilancio in via definitiva, Washington può “riaccendersi”. Tra i servizi che non vengono coinvolti vi sono quelli postali, di riscossione dei tributi, di assistenza medica, i servizi prestati dalle forze di polizia, militari e vigili del fuoco, il controllo del traffico aereo e i servizi meteorologici.

Le previsioni in caso di shutdown

A causa della polarizzazione che vive la politica americana, ci si aspetta che lo shutdown duri relativamente poco, circa 2 settimane. Lo rileva una fonte autorevole come Nikolaj Schmidt, Chief International Economist di T. Rowe Price in un report analizzando le possibili implicazioni. "Le conseguenze saranno probabilmente marginali. Naturalmente, nel breve periodo si verificherà un indebolimento della domanda a causa della forte riduzione della spesa pubblica e della cassa integrazione dei dipendenti statali. Questa debolezza sarà compensata dalla riapertura del governo e dall'erogazione degli stipendi arretrati. Il Pil subirà una frenata di circa lo 0,2% per ogni settimana di shutdown". Secondo l'analista il blocco sottolineerebbe la disfunzionalità dell'attuale sistema politico e aumenta marginalmente l'incertezza economica, contribuendo a disincentivare investimenti e consumi. Non a caso anche le agenzie di rating, come Moody's, hanno notato che questi continui episodi sono negativi per il merito di credito degli Stati Uniti.

Per quanto riguarda la politica monetaria, nella situazione attuale, rileva l'analista, "non pensiamo che la Fed intenda adottare alcuna misura a sostegno di un allentamento delle condizioni finanziarie [...] pertanto, riteniamo che la Fed manterrà un atteggiamento da falco, ma potrà attendere che siano disponibili dati chiave prima di intraprendere ulteriori azioni. Questo è grosso modo quello che sta prezzando il mercato".

Lo shutdown del governo sarebbe dunque un sintomo, ma la malattia vera risiede nelle fratture della politica americana post-Trump.

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