Cronaca locale

Ticket di ingresso a Venezia, sfiorata la rissa in aula: "Fascisti"

Il primo cittadino di Venezia, Luigi Brugnaro, reagisce a una contestazione nei suoi confronti durante la seduta del Consiglio comunale

Ticket di ingresso a Venezia, sfiorata la rissa in aula: "Fascisti"

Ascolta ora: "Ticket di ingresso a Venezia, sfiorata la rissa in aula: "Fascisti""

Ticket di ingresso a Venezia, sfiorata la rissa in aula: "Fascisti"

00:00 / 00:00
100 %

Via libera all'introduzione del ticket di accesso a Venezia, ma in aula, dopo una seduta di circa 5 ore, scoppia la bagarre tra il sindaco Luigi Brugnaro e i suoi oppositori. In Consiglio comunale succede di tutto, tra cori, proteste e numerose interruzioni, di certo non si può dire che si sia raggiunto un accordo tra le parti.

La tensione si era registrata fin da subito, con le forze dell'ordine schierate all'ingresso del municipio e la Digos a effettuare riprese dei rimostranti presenti. Dopo ore di dibattito, il ticket di ingresso alla città lagunare diventa realtà con 24 voti favorevoli dalla maggioranza e 12 contrari dall'opposizione. A partire dalla primavera del prossimo anno e fino al mese di agosto, per visitare la città e le Isole della laguna in giorni da "bollino nero", ancora da definire in calendario, bisognerà munirsi di biglietto di ingresso di 5 euro: l'obiettivo è quello di scoraggiare l'afflusso eccessivo nei giorni più "caldi" e di ripartire le frequenze in città. Almeno per il momento non è in previsione l'inserimento di un "numero chiuso" di visitatori.

Non tutti sono entusiasti di questo provvedimento: il biglietto di ingresso divide la stessa città, tra favorevoli e contrari. E parte di questi, un centinaio di persone, hanno raggiunto il municipio per far sentire la propria voce prima dell'approvazione: una cinquantina sono riusciti a entrare in aula, altrettanti sono dovuti rimanere all'esterno, nell'atrio del municipio. Tra di essi, a parte qualche residente, anche, studenti, attivisti del Morion e un piccolo gruppo di anarchici. "Il ticket non ci salverà. Vogliamo case, lavoro, affitti bassi", si legge nel primo striscione srotolato dai rimostranti. Iniziano i primi malumori in aula, con contestazioni e interruzioni, ma la situazione degenera durante l'intervento di Brugnaro.

I contestatori lo accusano solo di voler fare cassa, e il sindaco va su tutte le furie."Questa protesta è uno scempio, una protesta fascista", commenta il primo cittadino di Venezia, "siete il peggio della città". "Bisogna dimostrare al mondo che, per la prima volta, si sta facendo qualcosa per Venezia. C'è sempre qualcuno che dice che non basta, ma poi nel concreto non fa nulla", sbotta Brugnaro. "Smettila di urlare, fascista, rispetta il Consiglio comunale, fascista sei...fascista...", prosegue il sindaco, scatenando la bagarre in aula. Gasparinetti raggiunge Brugnaro seguito da Bettin e si sfiora la rissa."Tu non hai mai fatto un ca**o per trent’anni", attacca il primo cittadino. "Dai dei fascisti alle persone, come fai?", replica Bettin.

La calma torna con grande fatica.

Commenti