Guerra in Ucraina

"Appurare cosa è davvero accaduto a Bucha". Scoppia la bufera sull'Anpi

Nel suo comunicato, Anpi condanna quanto accaduto a Bucha, ma auspica un'inchiesta internazionale guidata dall’Onu per comprendere i fatti. Insorge il mondo della sinistra

"Appurare cosa è davvero accaduto a Bucha". Scoppia la bufera sull'Anpi

Il comunicato dell'Anpi su quanto accaduto a Bucha, cittadina alle porte di Kiev, ha scatenato un autentico puteferio, e molte personalità della sinistra sono insorte contro l'Associazione nazionale partigiani d'Italia. Nelle sue recenti dichiarazioni, infatti, Anpi ha fermamente condannato i fatti, ma ha anche affermato di attendere un'accurata indagine per comprendere cosa è realmente accaduto nella località sita nell'oblast' di Kiev. Tanto è bastato per far scattare l'indignata reazione di personaggi come Stefano Boeri, presidente della Triennale di Milano, e Paolo Flores D'Arcais, direttore di MicroMega.

Nel suo comunicato, l'Anpi "condanna fermamente il massacro di Bucha, in attesa di una commissione d’inchiesta internazionale guidata dall’Onu e formata da rappresentanti di Paesi neutrali, per appurare cosa davvero è avvenuto, perché è avvenuto, chi sono i responsabili". Ma quel "cosa è davvero avvenuto" non piace a Boeri e Flores D'Arcais, che riprendono duramente l'Associazione nazionale partigiani. Paolo Flores d'Arcais parla addirittura di "vergogna" dell'Anpi, affermando che per sapere che cosa è realmente avvenuto a Bucha è sufficiente ascoltare le testimonianze ed osservare le immagini. "Mi vergogno", ha dichiarato anche Boeri, figlio di partigiani.

Dopo la richiesta di revocazione del premio Ischia a Toni Capuozzo, reo secondo alcuni di aver espresso dei dubbi sulle foto dei cadaveri per le strade di Bucha, ora a finire nell'occhio del ciclone è l'Anpi ed il suo comunicato. Già alcune federazioni, Milano e Bologna, hanno espresso malcontento per le affermazioni dell'associazione partigiani. "Ci sono malumori nelle sezioni, io non lo avrei scritto così", ha commentato Anna Cocchi, presidente di Anpi Bologna, come riportato da Repubblica. Più chiaro Roberto Cenati, presidente di Anpi Milano: "Nessuna equidistanza è ammessa".

Quanto all'ex senatore della Repubblica Gianfranco Pagliarulo, altro esponente della sinistra, questi ha dichiarato ad Ansa che "con quasi ogni certezza sono stati i russi. Ciò non toglie la necessità di una commissione per appurare le responsabilità specifiche in capo al comandante o altri ufficiali". E ancora: "Il 25 aprile sfileremo con le bandiere della pace e ci saranno anche quelle dell'Ucraina: saranno le benvenute".

Anche Massimo Bisca, il presidente di Anpi Genova, prende posizione netta: "Mi pare evidente che siano stati i russi. Gli amici di Putin in Italia stanno a destra, da Berlusconi a Salvini, non nel nostro campo". Carlo Smuraglia, ex partigiano e presidente emerito di Anpi, prende le distanze dalla nota pubblicata dall'associazione: "Non me ne sono occupato. Non ne so niente".

Fausto Raciti, deputato del Partito democratico, passa invece all'attacco diretto. "Alla guida dell'Anpi c'è un ex filosovietico del Pdci", ha scritto in un suo post. "Che si abbia bisogno di una commissione internazionale prima di attribuire ai russi gli orrori di Bucha, come se si trattasse dell'Onu, per me è inaccettabile", ha aggiunto.

Insomma, la linea è chiara. Da parte loro, i russi respingono ogni accusa, parlando invece di provocazione dell'Occidente. In una recente dichiarazione, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha parlato di immagini "criminalmente false", realizzate per impedire i colloqui di pace ed incrementare le sanzioni.

La Russia afferma inoltre di avere delle prove che mostrerebbero come i soldati russi non abbiano avuto nulla a che fare con quanto avvenuto a Bucha. "I colpevoli verranno colpiti'', ha assicurato Zakharova, come riportato da AdnKronos.

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