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Dieta povera di flavonoidi? Attenzione alla perdita di memoria

Una delle manifestazioni della vecchiaia è la perdita della memoria. Gli integratori a base di flavonoidi possono migliorare questo problema

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I flavonoidi sono una vasta classe di composti fenolici (più di seimila molecole), ovvero composti naturali facenti parte del mondo vegetale. Tra essi figurano i più noti flavoni, flavonoli, isoflavoni e antocianine. Sono presenti all'interno di frutta, verdura, foglie, semi, radici e bevande come il tè e il vino rosso. In particolare in base alla loro classificazione è possibile trovarli in:

  • Flavonoli: pomodori, mele, uva, cipolla, lattuga, pesche, pere, mirtilli, banane, cacao, succhi di frutta, , vino rosso;
  • Flavoni: agrumi, sedano, prezzemolo, peperoni rossi, menta, ginko biloba;
  • Isoflavoni: legumi, soia, piante medicinali;
  • Antocianine: fragole, more, uva rossa, ribes nero, lamponi, ribes nero, cacao.

Benefici dei flavonoidi

I flavonoidi rientrano nell'elenco del Ministero della Salute sotto la voce "Altri nutrienti e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico". Numerosi sono i benefici per la salute:

  • Contrastano l'azione dannosa dei radicali liberi;
  • Intervengono sulla microcircolazione sanguigna e linfatica proteggendo i piccoli vasi venosi;
  • Rafforzano il sistema immunitario;
  • Proteggono la pelle dai raggi ultravioletti;
  • Preservano la salute del fegato;
  • Prevengono le patologie cardiovascolari, infiammatorie e neoplastiche;
  • Favoriscono la perdita di grasso viscerale;
  • Hanno proprietà antivirali e antibatteriche.

Lo stesso Ministero della Salute precisa che la dose massima giornaliera consentita relativa all'assunzione di flavonoidi è di un grammo al giorno.

Flavonoidi e memoria

Gli scienziati della Columbia e del Brigham and Women's Hospital (Harvard) hanno scoperto che una dieta a basso contenuto di flavonoidi è associata alla perdita della memoria legata all'età. Inoltre il reintegro di questi componenti dietetici bioattivi negli adulti lievemente carenti di età superiore a 60 anni migliora le prestazioni ai test cognitivi di questi ultimi.

Lo studio, pubblicato su PNAS, supporta altresì l'idea emergente secondo cui il cervello che invecchia richiede nutrienti specifici per una salute ottimale, esattamente come un cervello in via di sviluppo.

Gli autori senior dell'indagine, Adam Brickman e Scott Small, affermano: «In questo secolo, poiché viviamo più a lungo, la ricerca ci rivela che sono necessari diversi nutrienti per fortificare le nostre menti che invecchiano. Il nostro studio, che si basa su biomarcatori del consumo di flavonoidi, può essere usato come modello da altri scienziati».

Cambiamenti nell'ippocampo

L'attuale studio si basa su oltre 15 anni di ricerca nel laboratorio di Small. Durante tutto questo tempo è stata evidenziata una connessione tra la perdita della memoria legata all'età e i cambiamenti nel giro dentato, un'area specifica all'interno dell'ippocampo. Inoltre è stato dimostrato che i flavonoidi hanno migliorato la funzionalità di questa parte del cervello.

Grazie ad ulteriori ricerche condotte sui topi si è scoperto che una sostanza bioattiva presente nei flavonoidi, l'epicatechina, ha supportato la memoria implementando la crescita dei neuroni e dei vasi sanguigni nell'ippocampo. Successivamente è stata testata l'efficacia delle sostanze sugli umani. Esse sono state in grado di potenziare la memoria, soprattutto nei soggetti con una dieta di scarsa qualità.

Risultati dello studio

Più di 3.500 anziani hanno ricevuto un supplemento giornaliero di flavonoidi (sotto forma di compressa) o una pillola placebo per tre anni. Il supplemento attivo conteneva 500 mg di nutrienti, tra cui 80 mg di epicatechine. All'inizio dello studio tutti i partecipanti hanno completato un sondaggio che ha valutato la qualità della loro dieta. Sono state poi avviate una serie di attività per approfondire i tipi di memoria a breve termine governati dall'ippocampo. I test sono stati ripetuti dopo tre anni.

Inoltre più di un terzo dei pazienti ha consegnato campioni di urina che hanno consentito ai ricercatori di misurare un biomarcatore per i livelli di flavonoidi nella dieta. I punteggi di memoria sono migliorati solo leggermente per il gruppo che assumeva il supplemento giornaliero. La maggior parte di queste persone aveva già un'alimentazione sana ricca di queste sostanze.

Alla fine del primo anno di assunzione del supplemento, i partecipanti hanno riferito di seguire una dieta più povera. Tuttavia i loro punteggi di memoria erano aumentati in media del 10,5% rispetto al placebo e del 16% rispetto alla memoria basale. Tale miglioramento si è protratto per altri due anni.

Benché siano necessari ulteriori approfondimenti, gli studiosi ritengono che gli integratori di flavonoidi possano implementare la memoria negli adulti che non assumono a sufficienza queste sostanze con la dieta.

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