Guerra in Israele

Deltaplani, mongolfiere e droni: come si muovono i "palestinesi volanti" di Hamas

Fin dagli anni '80, le formazioni terroristiche legate alla causa palestinese hanno utilizzato velivoli come deltaplani e mongolfiere per condurre assalti aerei in territorio israeliano

Deltaplani, mongolfiere e droni: l'origine dei reparti aerei di Hamas

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Deltaplani, mongolfiere e droni: l'origine dei reparti aerei di Hamas

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Sono ormai ben note le immagini degli uomini di Hamas che atterrano in deltaplano vicino al rave “Nova party”, dove compiranno una strage di ragazzi inermi. La presenza di un “corpo aereo” nelle organizzazioni terroristiche palestinesi, però, non è una novità di questo conflitto e le sue radici affondano nel secolo scorso.

Negli anni ’60, i combattenti fedayn dell’Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina) creano l’unità Forza 14, composta da miliziani addestrati in tutto il mondo arabo tramite corsi su vecchi caccia ed elicotteri. Inoltre, l’organizzazione attualmente guidata da Abu Mazen sviluppa un settore commerciale per autofinanziarsi, con punti d’appoggio nel Mediterraneo, nell’America centrale e in Medio Oriente. Grazie alla sua flotta civile di bimotori antiquati, l’Olp crea una rete di trasporti e servizi su cui gli osservatori internazionali si sono sempre posti diverse domande.

Dal punto di vista bellico, il primo tentativo di assalto aereo ad Israele risale agli anni ’80. Tre guerriglieri provano a superare il confine tra il Libano e lo Stato ebraico a bordo di una mongolfiera dipinta di vernice scusa, per mimetizzarsi nella notte. La fiamma del gas, però, incendiano la pittura fresca e il velivolo si è schiantato nel territorio controllato dalle milizie filo-Tel Aviv. L’anno successivo il leader del Fronte di liberazione arabo Abu Abbas, la mente dietro il dirottamento dell’Achille Lauro, invia altri due uomini verso il territorio israeliano a bordo di deltaplani a motore. Uno si schianta dopo pochi chilometri, l’altro atterra vicino al kibbutz Afek, nella zona di Haifa, e viene arrestato dalle Idf.

I deltaplanisti palestinesi ottengono un primo successo nel novembre del 1987. Approfittando della copertura della notte, due fedayn riescono ad infiltrarsi in una base israeliana a ridosso del confine libanese e a uccidere sei soldati. La buona riuscita dell’operazione spinge i vari gruppi terroristici ad investire su questa tattica e a cercare il supporto dell’Iran. Tra il 1989 e il 1991, rappresentanti di varie frange pro-palestinesi e dei pasdaran della Repubblica islamica acquistano numerosi velivoli in Europa. I servizi di sicurezza israeliani mantengono alta l’attenzione sui miliziani “volanti”, in particolare dopo una riunione tra “vertici estremisti” a Teheran.

L’allerta, però, si sposta gradualmente verso la guerra dei droni iniziata da Hamas, armi fondamentali anche in quest’ultimo conflitto per disabilitare i sensori del “muro elettronico” creato da Tel Aviv attorno alla Striscia di Gaza. I terroristi, però, non trascurano i reparti di deltaplani e continuano ad addestrare altri uomini nel loro utilizzo, aprendo anche un piccolo poligono nel sud dell’exclave.

Le autorità israeliane danno poco peso a questa aviazione “artigianale”, un errore pagato a caro prezzo dalla popolazione negli assalti di sabato 7 ottobre.

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