Guerra

Il bombardiere B-52 in volo e il missile ipersonico Arrw: cosa rivela il lancio Usa

La forza aerea degli Stati Uniti ha comunicato di aver testato con successo un'arma ipersonica nel Pacifico. A lungo atteso, il test è avvenuto questa notte, e porta anvanti gli Usa nella corsa agli armamenti che conivolge anche Russia e Cina

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L'Aeronautica degli Stati Uniti ha dichiarato di aver condotto con successo un test a lungo atteso: quello di un'arma ipersonica aviolanciabile. Il lancio è stato condotto domenica sulle acque dell'Oceano Pacifico e il vettore, come annunciato già all'inizio del mese, è stato un bombardiere B-52 decollato dalla base aerea Andersen, che si trova sull'isola di Guam.

Il sistema d'arma in questione, componente essenziale della deterrenza come della guerra del futuro, viene classificato come "Arma per risposta rapida lanciata dall'aria", in inglese Air-launched Rapid Response Weapon sintetizzato con l'acronimo Arrw; da anni un cruccio del Pentagono che, almeno secondo le notizie divulgate da Mosca e Pechino, era rimasto indietro e largamente "staccato" nella corsa al conseguimento di questa nuova fondamentale tecnologia.

La notizia del successo ottenuto durante i test, battuta questa notte da Reuters, non ha rivelato la velocità raggiunta dal sistema d'arma trasportato da un missile Agm-183A che dovrebbe però aver superato di cinque volte la velocità del suono. "Questo test ha lanciato un prototipo completo di missile ipersonico operativo e si è concentrato sulle prestazioni end-to-end dell'Arrw", si apprende dalla dichiarazione rilasciata dall'US Air Force che afferma di aver "acquisito preziose informazioni sulle capacità di questa nuova tecnologia all'avanguardia". Il test è stato effettuato presso il Reagan Test Site, istallazione delle Isole Marshall.

Questo piccolo successo rappresenta una traguardo importante per il Pentagono che sta affrontando da diverso tempo la pressione del Congresso in merito alla corsa alle armi ipersoniche, soprattutto in seguito agli sviluppi ottenuti da Cina e Russia: avversari ipotetici in un conflitto del futuro che attraverso le capacità di armi ipersoniche possono rappresentare una minaccia difficile da fronteggiare per i sistemi di difesa statunitensi.

"Anche se non discuteremo obiettivi specifici del test, questo test ha acquisito dati preziosi e unici ed era destinato a promuovere una serie di programmi ipersonici. Abbiamo anche convalidato e migliorato le nostre capacità di test e valutazione per lo sviluppo continuo di sistemi ipersonici avanzati", proseguono i portavoce dell'Aeronautica americana, mentre gli sviluppatori del sistema d'arma, firmato Lockheed Martin, hanno dichiarato come "sulla base della tecnologia leader del settore di Arrw e del successo dei test, Lockheed Martin può fornire rapidamente ulteriori risorse di attacco ipersonico che possono essere rapidamente schierate nelle forze armate statunitensi”.

Una corsa tra grandi potenze

Gli Stati Uniti, impegnati nella perenne ricerca della supremazia mondiale su ogni tipo di armamento, possono considerarsi attualmente terzi nella corsa all'ottenimento di un’arma ipersonica. Mosca e Pechino hanno dichiarato di aver già sviluppato sistemi pronti allo schieramento nel 2020. Una dichiarazione che provocò i timori del Pentagono che non oltre a preoccuparsi di non potere "tracciare" e abbattere queste nuove armi con i suoi sistemi di difesa - ricordiamo che la capacità essenziale delle armi ipersoniche è proprio quella di impedire ai sistemi di difesa attualmente schierati di tracciare e sopprimere una simile minaccia a causa della sua velocità – ma di non poter nemmeno rispondere con la “velocità” adeguata. Parliamo di Mach 20.

Nel 2019 il presidente russo Vladimir Putin, allora certo di essere in completo vantaggio nella corsa a questo tipo di armamenti del futuro, non perse l'occasione per instillare ulteriore preoccupazione alla Casa Bianca "offrendo" all'allora presidente statunitense Donald Trump di acquisire questo tipo di sistema d'arma da Mosca.

La proposta, velata provocazione, ricevette il diniego infastidito del Tycoon che ora potrebbe tornare nella "sala dei bottoni" con un asset strategico in più.

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