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Il telefono, l'anti-taccheggio, il video: sei testimoni inguaiano Fassino

I dipendenti del duty free di Fiumicino e il personale di sicurezza hanno fornito versioni sovrapponibili, convergenti con le immagini delle telecamere. La versione di Fassino, invece, è divergente

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Il caso del presunto tentativo di furto dal duty free dell'aeroporto di Roma Fiumicino da parte di Piero Fassino continua a rivelare nuovi dettagli. Stando a quanto emerge in queste ore, sei dipendenti dell'area commerciale dello scalo laziale confermerebbero le accuse, che ora sono state inviate alla procura di Civitavecchia per gli approfondimenti del caso. L'informativa è il primo passo per una eventuale ma, ormai, pressoché certa, apertura di fascicolo, anche se il deputato del Partito democratico, com'è regola, gode dell'immunità parlamentare.

I sei dipendenti che hanno rilasciato la loro dichiarazione hanno assistito in prima persona ai fatti e sarebbero dipendenti dell’esercizio commerciale e sicurezza interna. Come spiega La Stampa, fonti investigative affermano che le loro versioni sono sovrapponibili. Ma non solo, perché sono perfettamente convergenti con le immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza, che hanno ripreso il momento in cui Fassino avrebbe "poggiato", come dice lui, il profumo nel giaccone.

I testimoni dicono che Fassino si trovava nell'area duty free, per poi allontanarsi dalla stessa superando la barriera delle casse. A quel punto sarebbe scattato l'allarme anti-taccheggio silenzioso, che invia una notifica alla sicurezza. Solo a quel punto, riferiscono i testimoni, Fassino è stato fermato, c'è stata la discussione e la decisione di procedere con la denuncia. Quando arrivano gli agenti, i dipendenti comunicano il caso dei precedenti. Dalle immagini di sorveglianza, per altro, non si vederebbe l'onorevole sorreggere con una mano il telefono. Ma Fassino smentisce questa ricostruzione: "Avendo il trolley in mano e il cellulare nell'altra e non avendo ancora tre mani, ho semplicemente appoggiato la confezione nella tasca del giaccone, in attesa di andare alle casse. In quel momento si è avvicinato un funzionario della vigilanza che mi ha contestato quell'atto segnalandolo a un agente di polizia".

C'è poi il caso dei precedenti, che sono due, di cui uno pochi giorni prima rispetto a quello finito oggetto di denuncia. Nello specifico, le due fattispecie si sarebbero verificate il 27 marzo di quest'anno e nel dicembre 2023. Ogni volta che il deputato è stato protagonista di episodi di questo tipo si trovava in aeroporto a Fiumicino per raggiungere Strasburgo. Stando a quanto emerge dalle indiscrezioni, in un'occasione il deputato sarebbe stato fermato e tutto si sarebbe risolto in modo pacifico, con il pagamento di quanto dovuto.

In un'altra, invece, la sicurezza non avrebbe fatto in tempo a intervenire e Fassino si sarebbe allontanato indisturbato.

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