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Over 60 e la voce che cambia. La spiegazione

I cambiamenti della voce dopo i 60 anni sono legati spesso all’invecchiamento ma in alcuni casi diventano spie di malattie da tenere sotto controllo

Voce che cambia dopo i 60 anni, perché succede

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Voce che cambia dopo i 60 anni, perché succede

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Anche la voce invecchia o, meglio, subisce alcuni evidenti cambiamenti che iniziano a manifestarsi quando si supera la soglia dei 60 anni. La maggior parte delle volte percepire una voce diversa è semplicemente una conseguenza dell’età che avanza, tuttavia alcune volte può rappresentare la spia di una malattia o di un disturbo a cui prestare attenzione.

Perché la voce cambia dopo i 60 anni? Dietro la presbifonia, che in gergo medico significa l’insieme delle alterazioni che riguardano la funzione fonatoria, possono nascondersi molteplici cause di differente gravità.

Come cambia la voce a 60 anni

Over 60 collo

La presbifonia, spesso, inizia a dare i primi segnali proprio intorno ai 60 anni. Si tratta di un processo solitamente graduale che si manifesta in modi differenti, dando origine a una serie di cambiamenti che comprendono:

  • tremolio della voce;
  • calo dell’intensità vocale, che diventa evidente soprattutto nelle persone hanno problemi a carico dei polmoni;
  • raucedine non giustificata da disturbi a carico del cavo orale;
  • afonia intermittente, vale a dire la totale incapacità di produrre dei suoni articolati utilizzando le corde vocali;
  • affaticamento vocale, soprattutto nelle ore serali o dopo un utilizzo prolungato.

Cause della presbifonia

Le cause dei cambiamenti della voce in età matura possono essere ricercate innanzitutto a livello delle corde vocali, che si indeboliscono perdendo flessibilità e acquisendo maggiore secchezza. Questo perché la mucosa che riveste le corde vocali si riduce progressivamente, rendendo meno fluida l’emissione di suoni.

La presbifonia, inoltre, è anche dovuta all’irrigidirsi delle cartilagini della laringe, che a lungo andare genera importanti cambiamenti della voce.

Presbifonia, menopausa e testosterone

Le alterazioni vocali possono essere differenti nei due sessi, sebbene in entrambi siano collegate spesso ai cambiamenti ormonali legati all’età.

Nelle donne che stanno attraversando la fase della menopausa, ad esempio, la voce cambia diventando più bassa e profonda a causa della riduzione degli estrogeni, responsabili anche dell’aumento della raucedine, di una maggiore secchezza della gola e della fastidiosa sensazione di doversi schiarire la voce in continuazione.

Negli uomini, invece, è la produzione di testosterone che diminuisce a condurre verso un aumento dell’affanno e a modificare il timbro della voce, rendendola più alta.

Malattie che modificano la voce

Gola

Come accennato sopra, i cambiamenti relativi al tono della voce possono essere collegati alla presenza di malattie o condizioni fisiche specifiche, diventando spesso precoci campanelli d’allarme che necessitano di attenzione e controlli immediati:

  • laringite cronica, che rende la voce rauca e provoca spesso una tosse stizzosa e insistente;
  • patologie neurologiche come la disfonia spasmodica, detta anche distonia laringea, in grado di coinvolgere i muscoli vocali della laringe rendendo la voce più affannata e discontinua;
  • reflusso gastroesofageo, che causa infiammazione arrossando la gola per periodi di tempo prolungati. I responsabili sono gli acidi che risalendo dallo stomaco aggrediscono la gola, irritando notevolmente le mucose e provocando raucedine soprattutto nelle ore successive al risveglio mattutino;
  • presenza di polipi alle corde vocali, lesioni benigne che si manifestano spesso con la comparsa di alterazioni al timbro e al tono della voce, causando anche raucedine;
  • presenza di lesioni precancerose o cancerose.
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