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Protezione, prevenzione e certezza della pena: un ddl contro la violenza domestica

Il disegno di legge presentato da Fratelli d'Italia per combattere la violenza domestica ha avuto l'appoggio di tutto l'arco parlamentare

Protezione, prevenzione e certezza della pena: un ddl contro la violenza domestica

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La violenza contro le donne è una delle piaghe sociali del nostro Paese, contro la quale il governo guidato da Giorgia Meloni ha promesso battaglia. I femminicidi sono in aumento in Italia ed è urgente trovare una strada percorribile per fare in modo di intervenire efficacemente nel contrasto a questo fenomeno. In questa esigenza si inserisce il disegno di legge presentato oggi in parlamento da Susanna Campione, senatrice di Fratelli d'Italia, che pone l'accento in particolare sulla violenza domestica.

Il provvedimento ha ottenuto supporto trasversale da tutte le forze politiche ed è diviso in due parti. "La prima parte propone norme di modifica del Codice penale e del Codice di procedura penale per tali reati mentre la seconda, che è quella che mi sta più cuore perché frutto della mia esperienza di avvocato, si prefigge di aiutare chi è chiamato a difendere e giudicare", ha spiegato la senatrice Campione, mettendo in evidenza la necessità di attuare una formazione specifica negli attori chiamati a raccogliere le denunce delle vittime, "possono sembrare contraddittorie rispetto a ciò che denunciano, e giudici e avvocati devono essere specializzati in materia per decifrare queste contraddizioni". Quindi, ha aggiunto l'esponente di FdI, è importante procedere con un percorso scolastico per le persone che cadono vittime di violenza domestica.

Sulla necessità di tenere sempre alta l'attenzione sui fenomeni di violenza insiste anche il presidente della Commissione Affari Costituzionali, Alberto Balboni, senatore di FdI, perché "della violenza sulle donne non se ne parla mai abbastanza" e la fotografia statistica, così come sottolinea il senatore, non è accurata perché non tutte le donne che la subiscono hanno il coraggio di fare denuncia. "Nonostante ci siano finalmente delle norme di contrasto adeguate nel nostro Ordinamento, bisogna intervenire in maniera più incisiva sulla prevenzione: nella scuola e nell'educazione dei bambini in ogni ordine e grado, sui genitori e sul contesto culturale, e questa proposta si occupa del fenomeno a 360 gradi", ha proseguito Balboni.

Ed è proprio sulla necessità di fare prevenzione che si concentra anche la senatrice di FdI, Cinzia Pellegrino, responsabile del Dipartimento Vittime di Fratelli d'Italia, perché "rappresenta un tema centrale per far comprendere, soprattutto alle ragazze, come riconoscere una relazione malata fin dai primi segnali". Ma serve anche "implementare, poi, i centri per il trattamento del maltrattante, che lavorano sul recupero del carnefice attenuandone di molto la propensione alla recidiva, e renderli parte integrante delle politiche di assistenza". Infine, la senatrice di FdI Elena Leonardi, neoeletta vicepresidente della Commissione bicamerale per il femminicidio, garantisce il suo impegno ribadendo che "esistono aspetti ancora troppo critici riguardo questo fenomeno. Basti pensare che è proprio di qualche ora fa la notizia di un femminicidio nelle Marche, la mia regione.

Questa è l'ulteriore dimostrazione che non possiamo mollare la presa e che nessuno può sentirsi estraneo a questo tema".

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