Politica internazionale

Da Lampedusa al Brennero: Europa blindata contro l'Italia sui migranti

L'Austria ha predisposto maggiori controlli alla frontiera con l'Italia, a Parigi invece il ministro dell'Interno ha convocato una riunione per imporre nuove misure dopo l'ondata di sbarchi sulla più grande delle Pelagie

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L'emergenza a Lampedusa non rigaurda solo l'Italia, bensì l'intera Europa. E questo non lo si evince solo dalle dichiarazioni di diversi esponenti del governo italiano, i quali invocano il sostegno da parte delle istituzioni comunitarie, ma anche dai provvedimenti presi da altri Paesi in relazione all'ondata di sbarchi che sta coinvolgendo la più grande delle Pelagie. A Vienna ad esempio, il ministro dell'interno Gerhard Karner ha disposto l'intensificazione dei controlli al Brennero. L'omologo francese Gerald Darmanin sta invece in queste ore valutando la possibilità di analoghe misure in una riunione convocata con i suoi collaboratori al ministero.

La scelta di Vienna

Per la verità non è la prima volta che il governo austriaco, con l'intensificarsi degli sbarchi nel nostro Paese, decide di istituire controlli più severi al Brennero. Lì dove cioè è situata la principale frontiera tra Austria e Italia. In alcune occasioni in passato, Vienna ha anche paventato la possibilità di sospendere il trattato di Schengen, il documento cioè che regola la libera circolazione di merci e persone in Europa.

Il motivo è semplice: quando aumentano i flussi migratori verso Lampedusa e la Sicilia, l'Austria teme che in migliaia possano attraversare irregolarmente il confine del Brennero. La volontà è quindi quella di evitare che l'emergenza patita in Italia possa avere gravi conseguenze anche in territorio austriaco in termini di controllo del territorio.

Il via libera all'intensificazione dei controlli alle frontiere è arrivato dopo le notizie relative al record di sbarchi a Lampedusa. Il ministro Karner ha disposto un rigido protocollo nella sorveglianza e nel controllo del principale corridoio che mette in collegamento Italia e Austria. Il sospetto è che dalle parti di Vienna sia emersa una certa sfiducia nei confronti delle autorità di Roma nell'agire contro gli spostamenti irregolari verso nord. Tuttavia, il governo austriaco ha specificato che l'intensificazione dei controlli sta avvenendo "in stretto contatto con il governo italiano".

Lo stesso ministro Karner ha poi esortato l'Europa ad agire in fretta contro l'aumento degli sbarchi lungo le frontiere mediterranee. "La Commissione europea deve diventare ancora più coerente, più severa e più rapida nella lotta contro la tratta di esseri umani e gli abusi in materia di asilo - ha scritto Karner in una nota - Procedure rapide alle frontiere esterne e deportazioni, una forte protezione delle frontiere e la possibilità di procedure di asilo al di fuori dell'Europa sono i primi passi nella giusta direzione".

Le nuove misure introdotte da Vienna non starebbero causando al momento grossi disagi. La circolazione lungo l'autostrada del Brennero viene descritta come regolare e i controlli non avrebbero intensificato il traffico a ridosso della frontiera, da cui ogni giorno passano migliaia di mezzi privati e commerciali.

Una crisi sempre più internazionale

Non è comunque soltanto l'Austria a muoversi. Vienna ha forse aperto la strada a misure analoghe da parte di altri Paesi confinanti con l'Italia. Segno di una crescente preoccupazione nel resto d'Europa per la situazione a Lampedusa. Nelle ultime ore da Parigi è arrivata la notizia secondo cui il ministro Darmanin ha riunito tutti i suoi principali collaboratori per valutare nuove azioni di controllo alle frontiere.

A darne conferma è stata l'emittente Tf1, secondo cui il titolare dell'Interno potrebbe decidere nelle prossime ore di seguire l'Austria nell'imporre nuovi e più rigidi dispositivi di sicurezza.

Anche in questo caso il timore è dato dall'arrivo irregolare in Francia di centinaia di migranti sbarcati negli ultimi giorni in Sicilia.

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