Politica estera

Addio dei generali polacchi. Schiaffo a tre giorni dal voto

Lasciano i capi delle forze armate in polemica col ministro della Difesa. Smacco per il PiS, che punta sulla sicurezza

Addio dei generali polacchi. Schiaffo a tre giorni dal voto

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L'onda d'urto del sisma provocato da Hamas in Israele è arrivata fino a Varsavia, intersecandosi con le tensioni per la campagna elettorale in corso in Polonia, le ambizioni del partito di governo Diritto e Giustizia (PiS) e la guerra della Russia contro l'Ucraina.

L'epicentro del terremoto è al ministero della Difesa, con le dimissioni del capo di Stato maggiore e del comandate delle operazioni delle Forze armate, i generali Rajmund Andrzejczak e Tomasz Piotrowski. Non è un tintinnio quello di queste due sciabole che cadono, ma un autentico fragore. I due ufficiali lasciano l'incarico a cinque giorni al voto in Polonia e in polemica con il ministro della Difesa, Mariusz Baszczak, che vuole rendere l'esercito del Paese il più potente in Europa. Il PiS punta molto sulle sulla sicurezza nazionale e sulla necessità di difendersi dalla minaccia della Russia. Perdere due generali in questa situazione rischia, quindi, di essere un duro colpo per la formazione al governo a Varsavia. Tanto più che, con la loro decisione, Andrzejczak e Piotrowski riportano in superficie un contrasto con Baszczak apparentemente nascosto da tempo, ma latente.

Lo scontro è scoppiato a novembre scorso, conseguenza della guerra in Ucraina. Nel villaggio di Przewodów in Polonia cadde un missile che provocò due vittime. Il lancio venne inizialmente attribuito alla Russia, diffondendo timori di un imminente coinvolgimento della Nato nel conflitto. Secondo gli Stati Uniti, si trattava invece di un missile lanciato dall'Ucraina per intercettare quelli russi, ricostruzione poi confermata dalla Polonia. L'imbarazzo fu grave per il PiS e in particolare per Baszczak, dato il ruolo centrale che per entrambi riveste la sicurezza nazionale soprattutto in vista delle elezioni di domenica. Il ministro della Difesa chiese quindi le dimissioni di Piotrowski. Al fianco del capo delle operazioni delle Forze armate si schierò Andrzejczak. Per evitare che la crisi degenerasse dovette intervenire il presidente della Repubblica, Andrzej Duda, mediando tra la parti. Tuttavia, secondo indiscrezioni del quotidiano Rzeczpospolita, Baszczak avrebbe reagito estromettendo di fatto Piotrowski e il suo comando sia dal rafforzamento delle difese della Polonia al confine con la Bielorussia sia dall'evacuazione dei connazionali da Israele a seguito dell'offensiva di Hamas.

Intanto, nelle Forze armate è montata l'irritazione, con i militari che si ritengono strumentalizzati dal Pis a fini elettorali. La tensione è giunta al culmine con le dimissioni dei generali Andrzejczak e Piotrowski, che tutta l'opposizione sta già cavalcando.

Rimane da vedere se altri ufficiali seguiranno l'esempio dei loro superiori e, soprattutto, come voteranno domenica gli appartenenti a quelle Forze armate che il PiS vuole rendere le più potenti in Europa.

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