Cronache

Atlanta, la notte di guerriglia dopo l'uccisione di Brooks. In arrivo nuova ondata di caos

Dato alle fiamme il fast food dell'incidente. Licenziato l'agente che ha sparato, lascia il capo della polizia

Atlanta, la notte di guerriglia dopo l'uccisione di Brooks. In arrivo nuova ondata di caos

Brooks come Floyd. Atlanta come Minneapolis. Fiamme che si aggiungono alle fiamme. L'uccisione del ventisettenne Rayshard Brooks davanti a un fast food per mano della polizia ha scatenato l'inferno nella capitale della Georgia aprendo un nuovo fronte del conflitto razziale che scuote l'America. Il ristorante Wendy's davanti al quale l'afroamericano è stato ucciso da un agente dopo aver fatto resistenza al suo fermo è stato dato alle fiamme e la notte di rabbia e violenza si è conclusa con la chiusura di un'autostrada, con una guerriglia a colpi di gas lacrimogeni e con l'arresto di 36 persone.

Poi sono cadute le teste, con insolità rapidità. Dapprima è stato licenziato l'agente Garrett Rolfe, colpevole di aver freddato Brooks; poi il suo collega Devin Brosnan è stato trasferito a un ufficio amministrativo. Infine la sindaca Keisha Lance Bottoms ha sbianchettato il capo della polizia, la bianca Erika Shields, che era a capo del dipartimento dal 2017, costretta alle dimissioni. Sarà sostituita dal nero Rodney Brown, già vicecapo della polizia e al comando ad interim delle carceri della città. Un pegno pagato alla rabbia della comunità nera, ma anche una precisa presa di posizione da parte di Lance Bottoms, da tempo indicata come uno dei possibili candidati vicepresidenti a fianco di Joe Biden nella corsa alle presidenziali del prossimo autunno.

Chiaro l'intento della politica «dem» di salvare la faccia con un atto di accusa alle forze dell'ordine, solitamente difese ad oltranza dagli esponenti politici. Stavolta no. «Non credo che questo sia stato un uso giustificato della forza letale. Credo fermamente che ci sia una chiara distinzione tra ciò che si può fare e ciò che si dovrebbe fare», ha detto la sindaca di Atlanta. Sulla vicenda il procuratore distrettuale di Fulton, Paul Howard, ha aperto un'indagine «approfondita e indipendente» mentre si attendono le risultanze dell'inchiesta dell'ufficio investigativo della Georgia (Gbi).

L'uccisione di Brooks, avvenuta nella notte tra venerdì e sabato, ha avuto una dinamica differente da quella di Floyd tre settimane fa, ma solleva molti dubbi sulla legittimità del comportamento degli agenti. Brooks si era addormentato ubriaco nella sua automobile nel parcheggio di Wendy's. Tutto sarebbe forse filato liscio se la sua vettura non avesse ostacolato le manovre dei clienti del servizio drive-in. Qualcuno ha chiamato la polizia, che è arrivata, avrebbe fatto l'alcoltest all'uomo (su questo particolare le testimonianze sono discordi) e ha cercato di arrestarlo. Ma Brooks si è ribellato, si è azzuffato con i due agenti, è riuscito a impadronirsi del taser di uno di loro, poi è fuggito. La scena è stata parzialmente ripresa dal cellulare di una testimone. Nel concitato video si vede la fuga, l'inseguimento, si odono tre colpi di arma da fuoco poi si ritrova Brooks a terra agonizzante. Morirà poco dopo in ospedale. L'uomo aveva tre figli. La più grande avrebbe compiuto otto anni proprio sabato. La piccola aveva ritirato l'abito e aspettava con ansia una festa che non c'è stata.

Secondo gli agenti, Brooks è stato ucciso per avere puntato il taser contro uno di loro. Ma il legale della famiglia della vittima fa notare che la minaccia non avrebbe giustificato l'uso letale della violenza, soprattutto perché Brooks era finito in un vicolo cieco e difficilmente sarebbe riuscito a sfuggire alla cattura.

La notizia della morte di Brooks si è diffusa in pochi minuti in una città già sull'orlo di una crisi di nervi, in cui si erano svolte nei giorni scorse alcune delle manifestazioni più violente in seguito al caso-Floyd, con sei agenti finiti sotto inchiesta per le violenze su due studenti e due di loro licenziati. L'omicidio del Wendy's ha riacceso un fuoco che covava sotto pochissima cenere. Centinaia di persone si sono radunate nel parcheggio del fast food e i più esaltati tra loro hanno incendiato l'edificio. Le immagini del rogo hanno fatto il giro della città, del Paese, del mondo intero. Poi la rabbia cieca dei manifestanti si è spostata in giro per la città. Alcune auto sono state incendiate, molti manifestanti hanno improvvisato un corteo sulla Intestate-75 bloccando il traffico e costringendo le autorità a chiudere l'autostrada, i poliziotti hanno risposto sparando lacrimogeni e arrestando 36 persone.

Ieri un attacco hacker rivendicato da Anonymous ha colpito il sito del Dipartimento di polizia di Atlanta. Chiediamo l'arresto dei due assassini. Basta impunità», si legge in un tweet. Minneapolis chiama, Atlanta risponde.

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