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Azione prepara il terreno per l'alleanza con il Pd

Il piano per una "Margherita 2.0" con Schlein. Il litigio con i Radicali: "Paragonati a te e Renzi, noi siamo adulti"

Azione prepara il terreno per l'alleanza con il Pd

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L'assemblea nazionale di Azione al Teatro Eliseo di Roma ha il sapore dell'ennesimo bluff di Carlo Calenda. Dice no al campo largo e insiste con il Terzo Polo. Ma nel suo mazzo l'unica carta è il Pd di Elly Schlein. Infatti la segretaria partecipa all'evento e le viene riservato uno spazio solitario. Non una delle tavole rotonde, a cui prendono parte anche esponenti del governo di centrodestra. Calenda apparecchia un monologo per Schlein. Lui dispensa consigli, lei tende la mano. D'altronde Azione non ha molte alternative all'ipotesi di recitare il ruolo di «gamba riformista» di un Pd sempre più spostato a sinistra. E la radical e movimentista Schlein è il partner perfetto per concretizzare il disegno. Il campo largo? «Over my dead body, dovrete passare sul mio corpo», sostiene il fondatore di Azione. Più che una porta in faccia al Pd è un tentativo di stoppare il dialogo tra dem e M5s. Calenda spinge Schlein lontana dalle braccia di Giuseppe Conte: «A Elly Schlein per cui provo affetto dico attenti a fare la gara a chi è più bravo nel populismo perché Conte vince 10 a 0». Lo spartito è sempre lo stesso: «Con il Pd abbiamo dialogato sul salario minimo e dialogheremo sulla sanità, se i Cinque Stelle non sono d'accordo che andassero a quel Paese». Risponde Schlein: «Avrete sempre da noi un atteggiamento molto pragmatico, che va nel merito delle cose. Su questo riusciamo spesso a trovare convergenza preziose».

Ma appena arriva all'Eliseo Calenda punta subito Matteo Renzi, l'ex alleato con cui ha rotto i gruppi parlamentari. «Oggi riparte ufficialmente il lavoro del Terzo polo, riparte con Elena Bonetti, Ettore Rosato e tanti altri», la prima frecciata. Non a caso l'ex ministro menziona Bonetti e Rosato, due pezzi pregiati di Italia Viva da poco passati ad Azione. Ancora Calenda: «Con Renzi abbiamo già chiuso da maggio, per scelta di Renzi. Non andremo alle Europee con Italia Viva, non si fa un partito con chi non condivide l'etica dei comportamenti». Ribatte la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice di Iv: «Calenda non può parlare di etica». La verità è che le alleanze di Azione in vista delle europee sono ancora un'incognita. La strada più concreta è una lista unica con +Europa. Una corsa con gli ex radicali, alleati del Pd alle politiche, sarebbe coerente con la virata a sinistra di Azione. Ma il dialogo con il partito di Emma Bonino è in salita. Ne è la prova il battibecco che va in scena con Riccardo Magi, segretario di +Europa. «È finita come è finita», dice Magi a Calenda, a proposito della rottura con Azione prima delle politiche del 2022. «È possibile Carlo che, tra te e Matteo e noi, dobbiamo essere sempre noi a fare gli adulti nella stanza?», prosegue l'ex radicale. Calenda replica velenoso: «Sii educato quando parli in casa d'altri». Il leader di Azione trova il tempo per polemizzare con Salvini. «Vai a lavorare», dice l'ex ministro.

«Calenda è un ominicchio», risponde il vicepremier.

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