Cronaca nera

I due fratellini annegati nel vascone davanti casa

Daniel e Stefan morti nella cisterna che raccoglie l'acqua. Forse caduti mentre inseguivano le rane

I due fratellini annegati nel vascone davanti casa

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Daniel e Stefan amavano inseguire le rane. A sei e sette anni giocare così è un gran divertimento, soprattutto se si è in due e si è fratelli. E chissà se stavano ancora ridendo quando ingenuamente sono caduti nel vascone, che si trova proprio di fronte a casa loro.

La vita dei due bambini si è conclusa martedì nelle campagne del Foggiano, tra Manfredonia e Zapponeta, in località Fonterosa, in quella grande vasca usata per la raccolta dell'acqua per l'irrigazione nelle campagne. L'allarme è scattato intorno alle 18.30 quando i genitori, dopo un riposo pomeridiano, si sono accorti dell'assenza di due piccoli. Le biciclette dei fratellini erano appoggiate al muro perimetrale del podere, quindi non potevano essere tanto distanti. Poco dopo sul posto sono giunti gli agenti di polizia e poi i vigili del fuoco. Ma la situazione è diventata drammatica quando sono state trovate le ciabatte dei due bambini nei pressi del vascone. Da Bari sono giunti i sommozzatori dei vigili del fuoco che, intorno alla mezzanotte, hanno trovato e recuperato i due corpi annegati.

«È stata una notte terribile per tutti gli uomini impiegati nelle ricerche», ha sottolineato ieri mattina il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Foggia Domenico De Pinto. Il padre di Daniel e Stefan è un bracciante agricolo, regolarmente assunto dall'azienda dove si trova il podere dove vive la famiglia dei bambini, che lavora nelle campagne della zona. Anche la mamma fa lo stesso lavoro. Da diversi anni vivono in quel podere, composto da tre edifici di cui uno a due piani, insieme ai figli. Daniel e Stefan avevano infatti anche un fratello di 8 mesi e una sorella che è invece adolescente.

Sull'accaduto la procura di Foggia ieri ha aperto una inchiesta per omicidio colposo, ma al momento non ci sarebbe alcun indagato. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti anche quella che i bambini abbiano deciso di farsi un bagno nel vascone per sfuggire al caldo intenso. La vasca, 40 metri per 40 profonda tre, è recintata da una rete metallica alta oltre un metro tranne in un punto, dove c'è un foro attraverso il quale è facile entrare. L'inchiesta servirà a capire proprio chi possa aver fatto quel foro e per quale ragione. Se gli stessi bimbi e quando sia accaduto.

La zona dove si è verificata la disgrazia, purtroppo,non è coperta dal sistema di videosorveglianza. Per cui solo attraverso le indagini tecniche e l'ascolto dei familiari delle vittime sarà possibile ricostruire i contorni della disgrazia. «I bambini - ha spiegato uno zio - non erano abituati a fare il bagno nella vasca. Sapevano che andare in quel posto era pericoloso e giocavano sempre davanti al casolare. Non si allontanavano per nessuna ragione».

Oggi l'arcivescovo Franco Moscone celebrerà i funerali nella cattedrale di Manfredonia e la Caritas si farà carico delle spese.

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