Cronache

Italia invasa dai turisti. Il Ferragosto vale 3,5 miliardi

La prossima settimana 10 milioni in vacanza, 4,5 sono stranieri. Boom di americani grazie al superdollaro

Italia invasa dai turisti. Il Ferragosto vale 3,5 miliardi

Un esercito di oltre dieci milioni di vacanzieri, che spenderanno 3,5 miliardi di euro in Italia nel periodo tra il 12 e il 21 agosto. Questa è la stima fatta da Cna Turismo e Commercio, che sottolinea anche come si stia registrando un ritorno in grande stile dei turisti stranieri che saranno 4,5 milioni (a fronte di 5,5 milioni di italiani).

Il ritorno dei turisti stranieri in Italia è trainato, per l'Europa, dai vacanzieri di Germania, Francia e Regno Unito. Si registra però anche una forte presenza di viaggiatori partiti dagli Stati Uniti d'America, avviati a superare ogni risultato precedente (per le stime di Confcommercio saranno 2,2 milioni).

«L'apprezzamento del dollaro rispetto all'euro ci ha dato quell'aiuto che ci serviva», ha commentato a Il Giornale Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria. «Da Pasqua stiamo ospitando tantissimi americani che non ci stanno facendo rimpiangere il turista alto spendente asiatico e russo». A fare la parte del leone sono le città d'arte, «quelle che ospitano il maggior numero di stranieri e stanno registrando il tutto esaurito».

A ringraziare è il Pil italiano che già nel secondo trimestre aveva battuto tutte le stime crescendo dell'1%. Nel 2021, secondo i calcoli del World Travel & Tourism Council, il settore viaggi e turismo ha avuto un giro d'affari di 179 miliardi di dollari, l'equivalente del 9,1% del Pil italiano. Il settore, dopo le secche pandemiche, è rimbalzato del 58% senza tornare ai livelli del 2019. Quest'anno, però, i segnali sono tutti per un'ulteriore crescita: i dati della fatturazione elettronica, per i servizi di alloggio e ristorazione, evidenziano una crescita dell'imponibile Iva del 66% nel corso del primo semestre. Va bene anche il gettito delle tasse di soggiorno, che ha fruttato ai Comuni 158,6 milioni di euro (+194%).

Se l'Italia, con un terzo trimestre solido, dovesse consolidare il suo 3,4% di crescita acquisita, potrebbe ammortizzare un eventuale quarto trimestre in sordina per inflazione e bollette. E dovrebbe anche riuscire a far abbassare il suo rapporto tra debito e pil al 145% (che ha chiuso il 2021 oltre il 150%).

Tutto questo avviene anche al netto della carenza di manodopera. «Questo è il problema più grande», osserva Lalli, «negli ultimi anni il settore turistico non ha potuto assorbire figure che si sono poi ricollocate in altri ambiti. Inoltre, chi ha sempre fatto lavori stagionali di 2 o 3 mesi, adesso ha l'alternativa del reddito di cittadinanza. Molti non accettano lavori brevi per paura di perdere il beneficio e talvolta vanno anche ad alimentare il lavoro irregolare».

Secondo la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, a fronte di una richiesta di quasi 50 mila lavoratori stagionali, il 46% risulta introvabile (circa 22 mila). Il fenomeno della carenza di profili costituisce una tendenza che caratterizzerà il mercato del lavoro nei prossimi sei mesi e che rischia di far mancare all'appello 1 milione e 350mila lavoratori entro il 2026. La carenze più forti sono per figure come cuochi, camerieri e addetti agli stabilimenti balneari (ad agosto il buco nell'offerta era del 32%).

La ripresa del turismo non va interpretata come un rimbalzo per Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. «La ripresa va vista rispetto al 2019 e, secondo me, alla fine di quest'anno non raggiungeremo i dati pre pandemia».

Il capo dell'associazione degli albergatori ha detto di essere «ottimista», anche se «l'inflazione del carrello della spesa e gli alti costi dell'energia stanno pesando sui bilanci degli alberghi che sono aziende energivore».

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