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"Minaccia estremista". È emergenza sicurezza per il voto di Midterm

L'allarme dopo l'aggressione a Paul Pelosi. DePape aveva una lista di politici da colpire

"Minaccia estremista". È emergenza sicurezza per il voto di Midterm

New York. L'aggressione a Paul Pelosi, marito della speaker della Camera Nancy, è stata un'azione deliberata che avrebbe dovuto prendere di mira la terza carica politica del Paese. Il sospetto autore del brutale attacco nella residenza della coppia a San Francisco, David DePape, è un seguace di QAnon, il movimento cospirazionista americano di ultradestra, e sui suoi profili social ha postato negli anni molte teorie antisemite e complottiste, che rivelano una lunga scia di odio. Secondo i media Usa oltre alla speaker aveva una lista dei politici da colpire, e a meno di dieci giorni dal voto di Midterm l'episodio rilancia nuove preoccupazioni sulla sicurezza, tanto che il dipartimento per la sicurezza nazionale ha lanciato un'allerta affermando che i «violenti estremisti interni sono una minaccia per le elezioni di metà mandato». Nonostante in varie città siano state rafforzate le protezioni ai seggi con cancellate, porte rinforzate e guardie, il personale afferma che non è abbastanza, e sono stati già denunciati esempi di intimidazione, come il caso di vigilantes armati che pattugliavano le cassette in cui si possono depositare le schede. «Non c'è spazio» per la violenza politica in America, ha tuonato il presidente Joe Biden, definendo l'attacco a Pelosi «ignobile». L'aggressore ha chiesto «dov'è Nancy», le stesse parole ripetute dai sostenitori di Donald Trump il 6 gennaio 2021, ha aggiunto Biden, sottolineando che «quando è troppo è troppo. Tutti coloro in buona coscienza devono chiaramente e senza ambiguità opporsi alla violenza in politica». L'inquilino della Casa Bianca ha suggerito che quanto avvenuto è la naturale evoluzione delle bugie sulle elezioni del 2020: «Cosa ci ha fatto pensare che parlare di elezioni rubate e di Covid come una bufala non avrebbe auto effetto su persone forse non troppo equilibrate?», ha proseguito ancora. Parole durissime sono arrivate anche dalla vice presidente Kamala Harris: «Un atto di estrema violenza, è terribile. Dobbiamo esprimerci tutti contro l'odio e la violenza». Nessun commento invece dall'ex presidente Trump.

L'82enne Paul Pelosi, assalito con un martello dall'uomo che ha fatto irruzione nella loro abitazione, è stato in grado all'inizio dell'attacco di chiamare il 911 (il pronto intervento Usa), e secondo un portavoce della speaker «si sta riprendendo» dopo l'intervento chirurgico per una «frattura al cranio e serie ferite al braccio e alla mano destra», e i medici «prevedono un pieno recupero».

Intanto le autorità americane stanno passando al setaccio la presenza online di DePape, da cui emerge un complottista no-vax e antigovernativo, con una radicalizzazione nell'estrema destra. «Hitler non ha fatto nulla di sbagliato», ha scritto in un post del 26 agosto. Ha anche definito l'Olocausto una bufala, e in uno dei suoi ultimi messaggi ha affermato: «Più ucraini muoiono inutilmente, meno costosa sarà la terra da acquistare per gli ebrei». Poi la difesa di Trump: i giornalisti che negano i brogli elettorali sulle elezioni del 2020 dovrebbero essere «trascinati in strada e uccisi». Sui social DePape era molto attivo fra le teorie complottiste sulle origini della pandemia, sulla validità delle elezioni del 2020 e sull'assalto al Congresso del 6 gennaio. Il 42enne, che è ancora ricoverato in ospedale, è cresciuto nella British Columbia, in Canada, e si è trasferito in California 20 anni fa approdando nell'enclave liberal di Berkeley, dove condivideva un appartamento con la popolare attivista nudista Gypsy Taub e un gruppo di persone convinte che l'11 settembre non sia stato altro che una macchinazione interna. «Aveva un comportamento tossico», ha detto la figliastra dell'uomo, Inti Gonzalez, sottolineando come «il mostro che era in lui era sempre troppo forte per essere al sicuro a stargli accanto». La ventenne ha poi raccontato che sua madre ha incontrato DePape alle Hawaii quando era già incinta di lei e che dopo la sua nascita si sono trasferiti in California. La loro storia è andata avanti fino al 2014, poi la rottura.

«Questo attacco al marito di Nancy Pelosi mi sciocca - ha spiegato - ma neanche troppo considerando il tipo di abusi estremi che ha inflitto a me e ai miei fratelli».

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