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La lotta di Berlusconi: reagisce bene a cure e terapie. Letta: "È sulla strada della rinascita"

Quarta giornata in terapia intensiva in clinica. Lo storico consigliere azzurro in visita: "L'ho trovato meglio di quanto pensassi...". Il medico e amico Zangrillo: "Sono sereno. Ma ora basta con le ricostruzioni fantasiose".

La lotta di Berlusconi: reagisce bene a cure e terapie. Letta: "È sulla strada della rinascita"

«L'ho trovato meglio di quanto pensassi. Gli possiamo fare un augurio di Pasqua, perché la strada della rinascita, se non della resurrezione, è imboccata». La battuta fulminante è di Gianni Letta, che esce dopo un'ora di visita a Silvio Berlusconi con un sorriso sottile che emana ottimismo. È la prima volta che il grande consigliere del leader di Forza Italia si vede al San Raffaele, dal ricovero di mercoledì. Racconta di essere entrato nella terapia intensiva, di averci parlato, insomma tranquillizza.

Nella quarta giornata al San Raffaele raccontano che Berlusconi, 86 anni, sottoposto a terapia per un'infezione polmonare che complica la sua leucemia cronica, con qualche problema ai reni in miglioramento, scalpita già per tornare a casa. La notte è «trascorsa tranquilla», le condizioni sono stabili, lui «dice di sentirsi bene», fa sapere il vicepremier Antonio Tajani. E smentisce implicitamente le voci di un partito smarrito e diviso: «Siamo tutti convinti che tornerà presto. Stiamo lavorando a un grande evento a Milano che potrebbe segnare il suo ritorno in pubblico». Aggiunge Paolo Barelli, capogruppo dei deputati azzurri: «Non ci sono congressi in vista, né scissioni».

Precisazioni e stop alle chiacchiere arrivano anche da fonti vicine alla famiglia di Silvio Berlusconi che registrano, «assieme all'atteggiamento fiducioso con cui si segue l'evoluzione delle sue condizioni di salute, il crescente disappunto nel ritrovare sugli organi di informazione i più disparati, contraddittori e fantasiosi scenari, progetti, disegni o intenzioni, sia sul piano politico che su quello delle attività economiche». Non ci sarebbe niente di vero negli scenari sul partito e il suo leader, gli investimenti della famiglia, gli equilibri politici e gli interessi privati: «Tutte presunte indiscrezioni e insinuazioni prive di ogni fondamento, che risultano ancora più assurde dal momento che il presidente Berlusconi, pur nei limiti imposti dall'attuale situazione clinica e dalle terapie in corso, continua a seguire con attenzione i vari dossier di cui si occupa».

Al San Raffaele non c'è solo l'uomo Silvio, né solo l'ex premier e leader che s'identifica nel suo partito al governo, e neanche solo il grande imprenditore ai vertici di un impero economico, c'è un personaggio che per tutto questo pesa sulla vita stessa del Paese. Ecco perché per smentire manovre e divisioni correntizie parla anche la presidente dei senatori di Fi Licia Ronzulli, che sarebbe a capo di un gruppo perdente di «falchi» critici con il governo, ridimensionato rispetto al gruppo che farebbe capo a Tajani. «Il mio unico pensiero è la salute del presidente Berlusconi», assicura. Lei, che il primo giorno è accorsa all'ospedale, dice di rompere il «rispettoso silenzio» solo perché legge sui quotidiani «retroscena fantasiosi, letteralmente inventati, riguardo a inesistenti scenari che mi riguardano ma che non mi appartengono e non corrispondono minimamente alla realtà». In questo momento, conclude, conta solo la salute del presidente: «Forza Italia è e sarà sempre Berlusconi».

Non si attende un bollettino che faccia il punto sulle condizioni del Cav, dopo il primo di giovedì, ma a metà giornata Alberto Zangrillo, medico personale del Cav e primario del reparto dove si trova, fa qualche dichiarazione ai giornalisti. Si sente «sereno», dice, perché «stiamo facendo del nostro meglio». La situazione del paziente e «grande amico», inutile negarlo, «è complicata, ma risponde bene alle terapie». Invita ad essere realisti, «non c'è né pessimismo né ottimismo», ma certo si tratta di una persona «che ci ha abituato a rispondere sempre al meglio e quindi anche davanti a una patologia grave, in una situazione veramente difficile, lui sta rispondendo bene alle terapie», malgrado l'età. È polemico Zangrillo, su «ricostruzioni fantasiose che non rispondono a nessun criterio obiettivo» e tesi «improvvide», come quelle di un collega del Gemelli di Roma, secondo cui Berlusconi non potrà più fare politica a causa della leucemia. «Personaggi che pensano di contravvenire alla regola aurea della medicina, che è quella di parlare quando si hanno tutte le informazioni», commenta duro. Il quale poi fa dietrofront: «Mai detto nulla di simile, sono stato travisato». Zangrillo non si sbilancia sulle previsioni di ricovero: «Le tempistiche chiedetele a qualcun altro».

A trovare il Cav anche ieri si alternano i figli, il fratello Paolo, l'amico e presidente di Mediaset Fedele Confalonieri. «Sta meglio, grazie», dice ai giornalisti che gli chiedono del padre il giovane Luigi. Si consentono visite di familiari e amici un po' più lunghe dei giorni precedenti.

Anche questo sembra un buon segnale.

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