Cultura e Spettacoli

Agli Emmy Awards stravince "Squid Game" ma perde Netflix (la metà dei premi 2021)

Lee Jung-jae è il primo asiatico a diventare il miglior attore drammatico. La rivelazione Lizzo batte tutti con lo show "Watch Out for the Big Grrrls"

Agli Emmy Awards stravince "Squid Game" ma perde Netflix (la metà dei premi 2021)

Lee Jung-jae, l'attore coreano protagonista di Squid Game, fa la storia agli Emmy. È il primo asiatico a vincere la statuetta per il migliore attore protagonista di una serie drammatica.

Il premio che sta alla televisione come gli Oscar stanno al cinema ha riservato quest'anno poche sorprese e forse non è una sorpresa nemmeno la vittoria dell'attore coreano su nomi del calibro di Bob Odenkirk (Better Call Saul), Jason Bateman (Ozark), Adam Scott (Severance), e dei due protagonisti di Succession: Brian Cox e Jeremy Strong.

Che Squid Game (che ha vinto sei Emmy fra cui quello per la regia di una serie drammatica) avesse grandi potenzialità è noto sin dai tempi del suo debutto su Netflix; e che Netflix non se la stia passando benissimo lo dimostra invece il fatto che quest'anno ha portato a casa 26 statuette contro le 44 dello scorso anno. Il record del maggior numero di vittorie, 38, è tornato dunque a HBO, il canale via cavo il cui strapotere era stato interrotto nell'ultimo decennio proprio dall'avvento delle compagnie di streaming.

Anche in casa HBO a vincere moltissimo è stata una disamina delle disuguaglianze sociali. La miniserie White Lotus, che le condensa nel ristretto e lussuoso spazio di un resort turistico, si è portata a casa ben 10 statuette fra cui quelle per la migliore limited-series, migliore regia e sceneggiatura, a Mike White, migliore attrice e attore non protagonisti: Jennifer Coolidge e Murray Bartlett. Al marchio HBO appartiene anche un altro titolo che ha vinto molto: Euphoria. Sei statuette ottenute, compresa quella per la migliore attrice, Zendaya che batte anche lei un record: è la più giovane attrice a vincere due Emmy per due anni consecutivi. Targate HBO sono anche Succession, quattro premi compreso quello di peso per la migliore serie drammatica, e Hacks che ha visto Jean Smart vincere per il secondo anno il premio per la migliore attrice brillante. Il corrispondente premio al maschile è andato per il secondo anno consecutivo a Jason Sudeikis per Ted Lasso, commedia sportiva firmata Apple Tv che ha vinto anche l'Emmy per la migliore serie brillante, quello al migliore attore non protagonista in una commedia, Brett Goldstein, e quello per la regia categoria comedy.

Forse è proprio in questa categoria che gli Emmy 2022 hanno riservato il maggior numero di sorprese. Che vincesse per il secondo anno Ted Lasso non era affatto detto, visto i titoli forti che ne rappresentavano la concorrenza. Uno su tutti: Only Murders in the Building, protagonisti Selena Gomez e due veterani della comicità come Martin Short e Steve Martin. Entrambi erano dati per favoriti ma sono stati battuti da Sudeikis. Non hanno fatto meglio successi consolidati come Bridgerton (un solo premio per le elaborate capigliature), La fantastica Signora Maisel, uscita dalla competizione di lunedi notte a mani vuote, Barry che vede protagonista l'ex Fonzie, Henry Winkler e che ha ottenuto tre premi tecnici e Better Call Saul che in sei stagioni ha ottenuto 46 nomination senza mai vincere nulla e che ha una sua fetta di fan entusiasti. Avrebbero voluto veder vincere Bob Odenkirk fra i protagonisti o Rhea Seehorn fra le attrici non protagoniste ma nulla da fare.

La cerimonia in diretta è trascorsa senza infamia e senza lode. Pochi i riferimenti politici nei discorsi di ringraziamento che non si sono dilungati sui nomi grazie a uno stratagemma: i candidati hanno fornito una versione scritta del loro discorso prima dell'inizio della serata. Il ringraziamento più appassionato è stato quello della cantante Lizzo che ha vinto per lo show Lizzo's Watch Out for the Big Grrrls in cui la musicista seleziona ballerine plus-size per i suoi spettacoli. «Da bambina avrei voluto vedere qualcuno come me sul palco, nero come me, grasso come me.

A quella bambina vorrei dire oggi: la vedrai, ma dovrai essere tu».

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