Cultura e Spettacoli

Le meravigliose "follie di Eta Beta" omino del 2447

È il 26 settembre del 1947 quando Eega Beeva, buffo personaggio dalle vaghe sembianze umane, si presenta ai lettori di The Walt Disney Company con la striscia The man of tomorrow

Le meravigliose "follie di Eta Beta" omino del 2447

È il 26 settembre del 1947 quando Eega Beeva, buffo personaggio dalle vaghe sembianze umane, si presenta ai lettori di The Walt Disney Company con la striscia The man of tomorrow, che compare sui quotidiani fino al 27 dicembre dello stesso anno. Si dovrà però aspettare l'aprile del 1949, per vedere pubblicata sui primi cinque numeri dell'italiano Topolino la lunga storia tradotta col titolo di Eta Beta l'uomo del 2000, divisa appunto in cinque parti.

Per esigenze redazionali, è rimontata in un altro formato, con le vignette tagliate ai lati, i balloon spostati e alcune strisce eliminate per far quadrare i conti dell'impaginazione. I padri di Eta Beta sono due fuoriclasse: lo sceneggiatore Bill Walsh e il disegnatore Floyd Gottfredson. Tali illustri natali fanno sì che, diversamente da altri personaggi Disney (Pippo, Gambadilegno, Orazio, Pluto), Eta Beta faccia la sua comparsa direttamente sulle strisce, senza la lunga gavetta dei cortometraggi. Il nostro possiede un naso umano e non è, quindi, un animale antropomorfizzato. Si presenta rivelando di chiamarsi: Pluigi Psalomone Pcalibano Psallustio Psemiramide Pluff (tradotto dall'originale Pittisborum Psercy Pystachi Pseter Psersimmon Plummer-Push). Ovvio che Topolino gli trovi subito un soprannome!

Quest'esserino gentile e strampalato, ma forte come l'acciaio e dotato di straordinarie risorse tecnologiche, ha compiuto appunto 75 anni e la Panini Comics lo celebra ripubblicando alcune fra le più belle storie che lo vedono protagonista, riunite nel volume da collezione Le follie di Eta Beta.

In realtà, quest'ominide, così simile a E.T. di Spielberg, che arriva casualmente nella città di Topolinia, rinvenuto da Topolino e Pippo dentro una caverna sotterranea nei pressi del centro della Terra, dove i due amici precipitano per sfuggire a un temporale e ad un leone di montagna, è nato il 13 ottobre 2447. È, quindi, un uomo del futuro, sebbene lo striminzito gonnellino che da sempre costituisce il suo abbigliamento lo faccia più assomigliare a un cavernicolo. Ma Eta Beta è famoso per le sue contraddizioni: lo stesso minimale indumento appare infatti realizzato con un miracoloso tessuto del futuro, che gli consente tasche senza fondo, capaci di annullare il peso di migliaia di improbabili oggetti che vi nasconde, da un'incudine a un razzo spaziale...

Eta Beta parla mettendo una p davanti alle parole. Così, ad esempio, Calibano diventa Pcalibano... Si nutre di palline di naftalina e dorme su un pomolo del letto. Inoltre, fiuta i pericoli, prevede il futuro (scatenando una serie di divertentissimi guai) e possiede un cane: Pflip.

Veramente non è un cane, ma un «gangarone», cioè un incrocio tra una decina di animali diversi (un po' di cane, un po' di gatto, un po' di pipistrello, un po' di volpe ecc. ecc.), come attesta un puntuale pedigree; si nutre di misteriosi e invisibili «manzanilli» e scopre i bugiardi.

Ne Le follie di Eta Beta sono riproposte le avventure dell'omonima raccolta Walt Disney degli anni '70, edita nella collana Oscar Mondadori, accompagnate da un ampio apparato redazionale che fa da corollario alle storie: Eta Beta, l'uomo del 2000; Eta Beta e lo scassinatore fantasma; Eta Beta e l'atombrello; Eta Beta e la spia; Eta Beta e lo strano potere di Flip.

Tutte storie cult, originariamente pubblicate tra il 1947 e il 1948.

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