Coronavirus

AstraZeneca, Pfizer, Moderna: ecco tutti gli effetti collaterali

Un rapporto dell'Aifa indica come ci sia un tasso di segnalazioni più elevato rispetto al vaccino antinfluenzale ma "coerente con i risultati degli studi clinici". Ecco cosa è accaduto dopo la somministrazione di Pfizer, Moderna e AstraZeneca

AstraZeneca, Pfizer, Moderna: ecco tutti gli effetti collaterali

Molti di noi hanno un parente o amico che ha già ricevuto la prima dose di AstraZeneca. In molti casi sono stati segnalati febbre, dolori articolari e brividi per almeno 48 ore. La stessa cosa è avvenuta anche con i vaccini Pfizer e Moderna? Assolutamente sì.

La risposta dell'Aifa

Innanzitutto è bene tranquillizzare tutti: questi effetti sono normali dopo la somministrazione di qualsiasi vaccino e spariscono da soli. Sono una scocciatura e fanno stare male ma è sempre meglio che contrarre il Covid. Detto questo, per onestà intellettuale va anche sottolineato che gli effetti collaterali sono più frequenti della media rispetto ai classici vaccini influenzali ma riguardano tutti e tre quelli a disposizione, quindi Pzifer, Moderna e AstraZeneca. La nostra Agenzia Italiana del Farmaco ne ha dato comunicazione tramite un documento pubblicato all'interno del "Secondo Rapporto Aifa sulla sorveglianza dei vaccini Covid-19" che conferma l’elevato profilo di sicurezza dei vaccini attualmente usati in Italia e in Europa.

Un po' di dati

L'immagine che vedete all'interno del pezzo parla chiaro: i dati aggiornati al 26 febbraio dicono che si sono avute "30.015 segnalazioni su un totale di 4.118.277 dosi somministrate per tutti i vaccini, con un tasso di segnalazione di 729 ogni 100.000 dosi". Il tasso di segnalazione, quindi, ci dice che il 13,72% di centomila persone ha avuto alcuni dei sintomi sopra descritti. Dal momento che quello Pfizer è stato il più utilizzato finora, il 96% delle segnalazioni riguarda proprio questo vaccino, a seguire AstraZeneca con il 3% ed infine Moderna all'1% (quello meno usato). "Un tasso più elevato di quello che abitualmente si osserva per altre vaccinazioni, per esempio quella antinfluenzale, ma coerente con i risultati degli studi clinici e indicativo della speciale attenzione dedicata a questa vaccinazione", scrive Aifa, che sottolinea come "il 93,6% delle segnalazioni è riferito a eventi non gravi e risulta in linea con le informazioni già presenti nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto dei vaccini".

Pfizer e Moderna

Il vaccino Comirnaty (nome tecnico) di Pfizer ha come effetti indesiderati febbre (soprattutto dopo la seconda dose), dolore in sede di iniezione, stanchezza e brividi classificati come non gravi nel 95% dei casi. In pù, sono stati riscontrati cefalea e dolori muscolari, nausea e diarrea. 1.700 segnalazioni ritenute gravi hanno, invece, provocato febbre alta, cefalea intensa, dolori muscolari/articolari diffusi e astenia, reazioni di tipo allergico, linfoadenopatia, parestesia, tachicardia, crisi ipertensiva e paralisi facciale. Le segnalazioni relative a Moderna riguardano gli stessi effetti non gravi nel 94% dei casi e soltanto in 32 occasioni sono stati segnalati gravi eventi avversi come febbre alta, mialgie ed artralgie diffuse.

Rapporto Aifa

AstraZeneca la più indiziata?

Quindi, le segnalazioni gravi sono state il 6,1% del totale, con un tasso di 44 eventi gravi ogni 100mila dosi somministrate. La valutazione di queste segnalazioni è in corso e va approfondita in ogni singolo caso. Quello che balza all'occhio, però, è un altro dato: l'età media delle persone che hanno avuto effetti collaterali è di 46 anni: se è vero che la maggior parte degli operatori sanitari sono stati vaccinati con Pfizer così come le categorie più a rischio, gli anziani delle Rsa e gli over 80, AstraZeneca ha dato il via ad insegnanti, militari ma soprattutto fino a due giorni fa veniva somministrato soltanto nella fascia d'età 18-65 anni. Quindi, se l'età media è così bassa, le maggiori indiziate sono le fiale italo-inglesi. Ricordiamo sempre che, le segnalazioni degli effetti indesiderati non gravi dei tre vaccini è riferita a febbre, dolore in sede di iniezione, stanchezza e brividi. Per AstraZeneca nessuno sa, ancora, cosa accadrà dopo la seconda dose che viene somministrata tra le 8 e 12 settimane dopo la prima. In questo momento, quindi, non è possibile fare valutazioni oggettive per mancanza di dati.

La Danimarca sospende le somministrazioni

Intanto, però, la Danimarca ha deciso di sospendere temporaneamente la somministrazione dei vaccini AstraZeneca contro il Covid-19, a seguito di segnalazioni di potenziali effetti collaterali che riguardano coaguli di sangue come riferito dal Copenhagen Post. La sospensione durerà 14 giorni ed è decritta come misura precauzionale. "Siamo nel mezzo del più grande e importante lancio di vaccinazioni nella storia danese e abbiamo bisogno di tutti i vaccini su cui possiamo mettere le mani, quindi non è una decisione facile mettere in pausa i vaccini", ha detto Soeren Brostroem, responsabile dell'autorità sanitaria. "Dobbiamo chiarire, prima di continuare a utilizzare il vaccino AstraZeneca", ha aggiunto. La decisione di Copenaghen di sospendere l'uso di AstarZeneca è stata presa dopo che sono stati "segnalati casi seri di coaguli di sangue tra le persone vaccinate", ha spiegato l'Autorità sanitaria, aggiungendo tuttavia che "non è stato determinato, al momento, che ci sia un collegamento tra il vaccino e i coaguli di sangue".

I casi di decesso

Un'altra bufala che gira in rete e fa comodo ai no-vax riguarda i casi segnalati di decesso a seguito del vaccino: come si legge sul Corriere, al 26 febbraio 2021 sono state inserite 40 segnalazioni di questo tipo e tutte e 40 indicano l'assenza di responsabilità del vaccino perché si tratta di persone che presentavano patologie pregresse e che assumevano più farmaci quotidianamente. L’età media dei casi ad esito fatale è di 86 anni e non sono mai stati segnalati, al momento, morti a causa di shock anafilattico o reazioni allergiche importanti. Come predicano i medici, il decesso molto spesso è legato a patologie cardiovascolari di base. L’anafilassi da vaccino è un evento grave, molto pericoloso per la vita ma allo stesso tempo rarissimo con una frequenza di un caso per milione.

I nuovi vaccini ad Rna messaggero di Pfizer e Moderna hanno provocato anafilassi in 4,7 casi ogni milione di dosi somministrate per il vaccino Pfizer e 2,5 casi ogni milione di dosi per il vaccino Moderna. La maggior parte si è registrata entro 30 minuti dalla somministrazione con gli operatori sanitari che hanno provveduto a soccorrere il paziente. In nessuna di queste situazioni si è registrato il decesso.

"Niente farmaci prima del vaccino"

Un'altra cattiva abitudine che sta prendendo piede tra chi aspetta di vaccinarsi ed è provocata dall'ansia degli effetti collaterali è quella di prendere farmaci, la maggior parte delle volte tachipirina, per non ammalarsi. Nulla di più errato. "È sbagliato prendere un farmaco in profilassi per evitare che un effetto avvenga, se questo effetto avviene in una percentuale ridotta di casi.

Può avere un senso utilizzare il paracetamolo, così come l’ibuprofene, l’aspirina o altro, nel momento in cui ci sono degli effetti collaterali, ma assumerlo prima che ragione ha? In questo modo rischiamo di trattare molte più persone di quante realmente ne abbiano bisogno", ha affermato Matteo Bassetti, Direttore dell’Unità di Malattie infettive all’Ospedale San Martino di Genova.

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