Cronache

Agrigento, la procura ​sigilla la Scala dei Turchi. C'è anche un indagato

Dopo numerose denunce sollevate dall'assocazione ambientalista Mareamico indagato l'uomo che ha sempre sostenuto di esserne il proprietario. A suo carico il reato di occupazione di demanio pubblico

Agrigento, la procura ​sigilla la Scala dei Turchi. C'è anche un indagato

Riflettori accesi sulla Scala dei Turchi di Realmonte, nella provincia di Agrigento. I motivi non sono legati questa volta alla sua bellezza e nemmeno alla realizzazione di scatti fotografici da parte di brand internazionali. La parete rocciosa di marna bianca è stata sottoposta a sequestro dalla procura di Agrigento. Al momento è una sola la persona iscritta nel registro degli indagati da parte del procuratore capo Luigi Patronaggio. Si tratta di Ferdinando Sciabarrà, l’uomo che ha sempre sostenuto di essere il proprietario di una parte della Scala dei Turchi. Il reato che gli viene contestato dalla magistratura è quello di occupazione di demanio pubblico.

Si tratta di un sito candidato a Patrimonio dell’Unesco che si erge a picco sul mare. La caratteristica della scogliera, di colore bianco e dalle forme particolari, la rende una delle attrazioni naturalistiche più conosciute al mondo. Migliaia ogni anno le presenze di turisti sul litorale agrigentino per apprezzarne di presenza la bellezza e la suggestione che offre non solo a chi l’attraversa ma anche a chi, approfittando dei vicini promontori, la può osservare da lontano.

Da alcuni mesi l’associazione Mareamico di Agrigento aveva intrapreso una battaglia intesa a denunciare "l'eccessiva cementificazione tutto intorno" che avrebbe "modificato il normale deflusso delle acque meteoriche". L’associazione ha spesso denunciato anche l’eccesiva frequentazione del luogo interessato con modi del tutto non appropriati e irrispettosi a garantire la tutela e la conservazione del sito. “Ancora una volta la procura arriva prima della politica…”. Commenta così Claudio Lombardo, di Mareamico ad Adnkronos. “Finalmente – dichiara Lombardo – si farà chiarezza e si utilizzeranno i luoghi come meritano. Ora con l’area sotto sequestro partirà il processo di regolamentazione della zona, finalmente”.

La capitaneria di porto di Porto Empedocle, in giornata applicherà i sigilli in tutta l'area della Scala dei Turchi. Nei mesi scorsi si era parlato di un presunto accordo tra Sciabarrà e il comune di Realmonte per la gestione dell’area, ma poi tutto è finito nel nulla. Da mesi si registrano cedimenti di parte del costone sulla spiaggia e, appunto per questo motivo, era stata già avviata un’indagine senza nomi sul fascicolo d’inchiesta.

L’accusa era quella di inosservanza delle norme a tutela dei beni artistici, culturali ed ambientali.

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