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"Abbiamo applicato i decreti Sicurezza". Così è nata la direttiva anti-Ong

Il ministro Piantedosi rivendica la direttiva: "Abbiamo applicato la legge, ovvero i famosi decreti Sicurezza". Il plauso di Salvini: "Idee chiare, bene così"

"Abbiamo applicato i decreti Sicurezza". Così è nata la direttiva anti-Ong

La direttiva del ministro Matteo Piantedosi su due navi Ong in navigazione nel Mediterraneo hanno trovato le proprie basi sui decreti Sicurezza. Lo ha spiegato il titolare del Viminale che, intervistato da Bruno Vespa a Porta a Porta su Rai 1, ha spiegato come è nata la direttiva nei confronti delle due navi Ocean Viking e della Humanity 1: "Abbiamo applicato la legge, i famosi decreti sicurezza rivisitati ma che sono rimasti sostanzialmente nel loro impianto".

La direttiva anti-Ong

Il ministro dell'Interno ha posto l'attenzione su un intento ben preciso. La volontà è quella di affermare un principio a prescindere dal caso concreto in questione, lanciando dunque un messaggio chiaro ai partner: "La condivisione deve esserci non a sbarco avvenuto, ma la presa in carico deve partire subito".

Piantedosi ha fatto notare che in questo caso gli Stati di bandiera (Germania e Norvegia) sono competenti all'assistenza e quindi all'accoglienza: "Glielo abbiamo fatto presente e aspettiamo la risposta di questi due Paesi". Ha inoltre riferito che i migranti che si trovano a bordo delle navi delle Ong "non sono in condizioni di insicurezza". Anche perché è stata ribadita la disponibilità a farsi carico di chi dovesse versare in condizioni di fragilità e a forniture particolari. "Ma questo non ci è stato ancora chiesto", ha annotato.

Nella direttiva emanata nei giorni scorsi dal ministro Piantedosi si legge che le condotte delle due navi Ocean Viking e della Humanity 1, in navigazione nel Mediterraneo, sono state giudicate non "in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all'immigrazione illegale". Fin da subito il Viminale aveva comunicato che ci sarebbero state tutte le valutazioni del caso per decidere se vietare l'ingresso nelle acque territoriali.

Il plauso di Salvini

Non è tardato ad arrivare il plauso di Matteo Salvini, che ha subito rilanciato le parole del ministro dell'Interno e ha rivendicato i decreti Sicurezza partoriti nel corso del governo gialloverde. All'epoca la guida del Viminale era proprio il segretario della Lega, che si era speso molto in una serie di azioni di contrasto all'immigrazione clandestina. "Idee chiare, bene così Ministro Piantedosi", è stato il commento del vicepremier.

Non a caso il piano di Piantedosi si muove sugli stessi binari della rotta tracciata dalla Lega: il blocco dei viaggi irregolari in direzione dell'Italia e le intese con i Paesi di partenza vengono valutate come la giusta ricetta per porre un freno all'immigrazione clandestina.

Il titolare del Viminale aveva già assicurato che verrà portata avanti "una forte azione di intesa con i Paesi di origine dei transiti per governare i flussi" affinché siano gli Stati (quelli di origine e destinazione) "a governarli concedendo a questi Paesi delle quote di flussi di ingresso regolare".

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