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Telefonate indesiderate, ecco come ci si può difendere

La piaga del telemarketing selvaggio non accenna ad attenuarsi, nonostante le misure adottate dalle Autorità. Fondamentale anche l’autodisciplina dei consumatori, chiamati ad applicare alcuni rimedi per non essere molestati e per prevenire truffe o altri rischi

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Nell'era digitale, il telemarketing selvaggio ha assunto nuove forme attraverso sms truffaldini, messaggi vocali sospetti e comunicazioni via e-mail indesiderate. Anche se alcuni Paesi hanno adottato leggi e regolamenti per contrastare questa pratica, il problema persiste e si evolve costantemente con nuove strategie per eludere le restrizioni.

Anche in Italia il telemarketing selvaggio è da tempo una delle principali preoccupazioni dei consumatori, che spesso si trovano a ricevere chiamate indesiderate e invasive per offerte commerciali non richieste e a volte pericolose. Per contrastare questa pratica fastidiosa e tutelare i diritti dei cittadini l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha varato un nuovo Codice di condotta che punta a porre un freno al fenomeno e garantire una maggiore protezione agli utenti.

I principi cardine del Codice

Destinatari del Codice sono i call center, chiamati a rispettare una serie di misure. Anzitutto la trasparenza dei contratti con gli utenti finali conclusi telefonicamente, poi l’utilizzo corretto delle liste di numeri telefonici, come fornite dagli operatori. Ancora, la regolazione del sub-appalto delle attività dei call center, l’obbligo di richiamabilità del call center da parte del cliente, l’obbligo di iscrizione dei call center al Registro degli operatori di comunicazione (Roc) e infine il divieto di modificare il Caller Line Identification della linea da cui origina la chiamata al cliente.

Adesione su base volontaria

L’adesione al Codice di condotta da parte di operatori e call center è su base volontaria. Le misure in esso contenute sono quindi vincolanti solo per coloro che vi hanno aderito. In via indiretta, in particolare per il tramite dei contratti che dovranno recepire le misure previste, il Codice di condotta avrà comunque effetti sull’attività dei call center che sottoscriveranno i contratti stessi, anche laddove risultasse che non hanno aderito in via diretta al Codice di condotta. Ad oggi hanno dichiarato l’adesione al Codice di condotta i principali operatori di comunicazioni elettroniche.

Per contrastare il telemarketing serve cooperazione

La lotta contro il telemarketing selvaggio richiede un impegno congiunto da parte dei governi, delle aziende e dei consumatori stessi. Su questo versante nei mesi scorsi si era mossa anche l’Autorità garante per la protezione dei dati personali, approvando misure restrittive promosse da associazioni di committenti e call center per contrastare le violazioni della privacy nella circolazione di dati personali e sensibili. Le aziende, d'altra parte, dovrebbero essere più responsabili nell'ottenere il consenso degli utenti e rispettare le loro richieste di non essere contattati.

L’autotutela dei consumatori

Anche i consumatori possono adottare alcune misure per proteggersi dal telemarketing selvaggio. Ad esempio, possono iscriversi a registri nazionali "Blocca Telemarketing", il più importante dei quali è il Registro delle opposizioni, esteso un anno fa anche alle utenze mobili. Inoltre, possono utilizzare app di blocco delle chiamate indesiderate.

Infine va ribadita l’importanza di segnalare le violazioni alle autorità competenti per contrastare gli abusi commessi dai call center.

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