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"L'Europa capirà". Il messaggio di Giorgetti a Bruxelles sulla manovra

Dopo il varo della Naded il ministro dell'Economia si dice ottimista in vista del negoziato con la Commissione europea: "Riteniamo di avere fatto le cose giuste, credo che comprenderanno la situazione"

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Giancarlo Giorgetti interviene in conferenza stampa per illustrare la Nadef appena approvata in Consiglio dei ministri. La presentazione della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza del 2023 diventa anche l'occasione per lanciare un messaggio all'Unione Europea, mostrando ottimismo in vista del negoziato con Bruxelles. "Riteniamo di avere fatto le cose giuste", garantisce. L'obiettivo del 3% non viene rispettato, ma la convinzione è che l'asticella (4,3%, quasi 14 miliardi di euro di debito) sia stata posta "a un livello di assoluta ragionevolezza". Insomma: "Quello che abbiamo fatto, e quando sarà declinata puntualmente anche la legge di bilancio, dimostrerà a tutti e ai mercati il nostro tipo di profilo". Giorgetti, infatti, ritiene "che alla Commissione ci siano delle persone che hanno fatto e fanno politica, e quindi diversamente dai banchieri centrali che fanno il loro mestiere e decidono in autonomia da altri tipi di considerazione, credo che comprenderanno la situazione".

La stoccata alla Banca Centrale Europea è evidente e il ministro precisa: "Il mestiere del banchiere centrale è diverso da quello di ministro dell'Economia - afferma l'esponente di governo -. Se io fossi al posto di Christine Lagarde magari farei le stesse cose che fa lei. Se Christine Lagarde fosse qui questa sera probabilmente direbbe le cose che sto dicendo io". Poi l'augurio da parte dello stesso ministro dell'Economia: "Confido che la Bce sappia gestire i strumenti che ha a disposizione con saggezza e lungimiranza per garantire la stabilità del sistema". Anche perché "questa proposta di programmazione economica è seria e responsabile e credo che la risposta sulla spesa pubblica lo testimoni".

Il responsabile del dicastero di via XX settembre, inoltre, non vede "la correlazione con il Mes che dipende da altri tipi di valutazioni". A chi gli chiede se con l'Europa è in corso una trattativa tra il varo del Meccanismo europeo di stabilità con maggiori spazi di manovra sul debito, Giorgetti ha le idee molto chiare: "Onestamente anche questa retorica dello scambio tra il Mes e scostamenti vari io non l'ho mai posta e mai ne ho sentito parlare - sentenzia -. È un binario parallelo che risponde a delle logiche di altro tipo", sottolinea il ministro.

Nel confermare la previsione della "riduzione della pressione fiscale" e "gli aiuti alle famiglie e ai redditi bassi" che verranno introdotti nell'imminente legge di Bilancio - la quale vedrà la luce nel pieno di questa stagione autunnale - l'ex ministro dello Sviluppo economico annuncia che "intensificherà i tagli della spending review": l'obiettivo è quello di di arrivare a 2 miliardi di euro di tagli. Il fondo opere infrastrutturali finanzierà, come altre infrastrutture, il ponte sullo Stretto di Messina: "Il ministero delle Infrastrutture ha trasmesso una scadenza temporale dell'impegno, sicuramente nel 2024 ci sarà un primo stanziamento connesso all'effettivo allestimento del cantiere", assicura Giorgetti.

"Per quanto riguarda il se e il quando le privatizzazioni verranno effettuate lo decide il ministro dell'Economia", dichiara infine su un altro tema posto durante la conferenza stampa. "Mps è una storia di un grande successo italiano, una banca solida, pensiamo alla situazione ereditata anche solo due anni fa.

Se e quando verranno decise delle operazioni lo deciderà il ministro dell'Economia e lo dirà, evitando fenomeni di speculazione che invece di sembra di vedere in questi giorni, con l'obiettivo di rafforzare la banca e il sistema bancario italiano".

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